Parusia

pa-ru-sì-a

Significato Nella filosofia platonica, presenza dell’idea nel mondo sensibile; arrivo o presenza dell’Imperatore o di una personalità importante; seconda venuta di Cristo, durante il Giudizio Universale

Etimologia dal greco: parousia presenza.

È una parola bellissima, che vive però in ambiti strettissimi: o si parla di Platone, o si parla del periodo ellenistico, o si parla di escatologia cristiana. Stop. Però in realtà il suo significato proprio è sufficientemente ampio e i suoi usi sono sufficientemente suggestivi da permettere di usarla con fantasia versatile: in generale, infatti, ci parla di una presenza importante, divina o che si può accostare al divino.

Platone parla di una parusia che è presenza dell’idea perfetta, celeste, in ogni cosa sensibile e imperfetta del mondo che ci circonda: allora non si può parlare di parusia d’amicizia considerando quel sentimento, quell’atmosfera che ti resta in cuore dopo una cena con qualcuno che è quasi un fratello? Quasi la puoi vedere quell’idea di amicizia - e non ha un volto così diverso dalla vostra. Se si parlava di parusia quando arrivava in città l’Imperatore, manifestazione celeste, non si può parlare della parusia del grande scrittore che viene a parlare nella tua città? Non arriverà su carri dorati, ma la folla gli si accalca intorno, cerca il suo sguardo, la sua firma, la sua mano. E se si chiama parusia l’arrivo decisivo del Cristo che torna sulla terra per il Giudizio finale, non si potrà attendere la parusia di un’ispirazione che ti cavi fuori dal cuore quella poesia e finalmente ti dica che cosa provi?

Parola pubblicata il 29 Maggio 2013