Salomonico

sa-lo-mò-ni-co

Significato Saggio ed equilibrato nella decisione

Etimologia dal nome di Salomone, figlio di David, re d’Israele nel nono secolo avanti Cristo, la cui saggezza era leggendaria.

Attraverso una storia ancora fondamentale per tutti e tre i grandi monoteismi, emergono personaggi di grandissima caratura - sospesi fra la realtà storica e la leggenda.

Figlio di quel David che sconfisse Golia e legittimo erede al suo trono - che rivendicò sanguinosamente dal fratello - fu Salomone. A lui si lega il nome del grande Tempio di Salomone, in cui veniva custodita l’Arca dell’Alleanza - distrutto dal babilonese Nabucodonosor II, e intrinsecamente, nella nostra cultura, a lui si lega la qualità della saggezza.

Si narra infatti che il re Salomone fosse dotato di una saggezza suprema: perciò da tutto il regno accorrevano persone o che cercavano consiglio o che chiedevano un giudizio per risolvere una lite.

Il suo giudizio più celebre - e che meglio spiega la connotazione della saggezza salomonica - è quello che gli fu posto da due madri conviventi e con due figlioletti appena nati: il figlio di una, nottetempo, era morto, e la madre aveva sostituito il suo cadaverino al neonato dell’altra, prendendo quindi quello vivo con sé. Ciascuna ovviamente pretendeva che il figlio vivo fosse il proprio, e si ritrovarono davanti al Re per ottenere un giudizio.

Salomone, salomonicamente, decise che, spada alla mano, il piccolo sarebbe stato tagliato in due: una metà ad una, una metà all’altra e tutti contenti. La vera madre subito implorò che piuttosto il figlio fosse dato vivo e intero all’altra - al che Salomone capì quale delle due fosse la vera madre.

È una parola che, specie per effetto di questa storia, spesso viene associata alla giustizia del fare a metà di qualcosa (rimasta l’ultima fetta di torta, facciamo salomonicamente a metà) - ma volendola usare al suo pieno, il giudizio, il consiglio, la decisione salomonica ha la saggezza di ciò che è semplice ma sottile, cifra di uno sguardo che penetra profondamente nella questione.

Per fare un non facile esempio (bisognerebbe essere salomonici per fare buoni esempi salomonici), nella contesa per una cassa di arance fra un pasticcere e un barista, salomonicamente le scorze andranno al primo, che ne ha bisogno per grattugiarle nei dolci o per coprirle di cioccolata, la polpa al secondo che vuole vendere aranciate.

Così potrà essere salomonico un contratto equilibrato che rende giustizia con le giuste clausole; potrà essere salomonico un accordo o una decisione politica posata, anche impopolare, che mostri lungimiranza; potrà essere salomonica (ed effettivamente è uno degli ambiti più naturali e frizzanti in cui può essere usata) la migliore divisione del cibo secondo i gusti in una tavolata di dieci persone.

Parola pubblicata il 29 Gennaio 2012