Spartano

spar-tà-no

Significato Di Sparta; severo, rigido, austero; semplice, essenziale

Etimologia da Sparta, nome di una celebre città della Grecia.

Naturalmente ci si può fermare alla nozione che ‘spartano’ vuol dire ‘severo’ o ‘senza fronzoli’ perché si sa gli Spartani, ai tempi, più o meno, com’erano e che facevano. E si può pensare che il riferimento alla Grecia classica, come dire?, si venda da sé. E che alla fine non ci siano molte altre considerazioni da fare. Ma in questo termine c’è celata una complessità elevata, e un esito ironico che può passare inosservato.

Se usiamo ‘spartano’ come aggettivo che ci porta oltre allo stretto significato ‘di Sparta’ («Tirteo è stato un generale spartano» e simili) significa che dallo spirito di un popolo — forse in questo caso si potrebbe parlare di una sottocultura greca — abbiamo tratto un’antonomasia, che lo abbiamo cristallizzato in una qualità, o in una formazione sintetica di varie qualità. Ma quali qualità vengano scelte in quest’antonomasia è un discorso aperto: ‘spartano’ non ha sempre voluto dire solo quello che invece così precisamente oggi intendiamo noi.

Ad esempio ‘spartano’ è stato sinonimo di coraggioso, di eroico, di bellicoso; ha avuto i significati di concisione che hanno finito per essere propri del laconico (che, ricordiamolo, volendo dire ‘della Laconia’, regione di Sparta, avrebbe le carte da sinonimo quasi perfetto). Ma la vena storicamente di maggior successo in italiano (piuttosto tarda, peraltro, ottocentesca) è un connubio di severità, di sobrietà austera, di rigore. Il punto simpatico è che questa congerie di qualità era intesa soprattutto in una dimensione morale, che anticipa e informa uno spirito di alterezza e di sacrificio.

Invece oggi lo spartano si sposta sempre più verso la sostanza di un codice estetico. Lo spartano è semplice, essenziale, funzionale. Se diciamo che il soggiorno è stato spartano, intendiamo che non ci siamo persi in mollezze, e siamo andati al sodo facendo quello che volevamo; una cucina spartana non è una cattiva cucina, né una cucina rigida, e anzi può presentare chiavi di fertili tradizioni culinarie antiche; una linea, una montatura, una soluzione spartana funziona, con una semplicità dritta e disadorna — ma la sua essenzialità è tutt’altro che rozza. Dopotutto quella spartana era un’organizzazione dura e severa, non ottusa e grezza.

Anche se nuove narrazioni pop (se può esserci qualcosa di nuovo in una narrazione vecchia venticinque secoli) hanno riportato alla ribalta lo spartano quale guerriero indomito, va notato che la qualità dello spartano rappresenta via via meno una severità di costume scelta come opzione politica significativa, via via meno una durezza guerriera che custodisce un valore; è più un modo d’essere sobrio ed energico — sempre più vicino, piuttosto, alle nonne di un tempo che a un combattente patriota.

Parola pubblicata il 02 Giugno 2021