Silurare

si-lu-rà-re (io si-lù-ro)

Significato Colpire con dei siluri; far fallire qualcosa in maniera nascosta; rimuovere qualcuno da una carica

Etimologia derivato di siluro, tipo di arma subacquea, che prende figuratamente il nome dall’omonimo pesce.

Quando questa parola comparve in italiano, all’inizio del Novecento, non sembrava dovesse avere un grande successo. Al termine siluro veniva preferito il termine ‘torpedine’, peraltro con dei significati amplissimi, che abbracciavano una grande varietà di ordigni terrestri e marini. Ancora non era prevedibile l’impiego massiccio che sarebbe stato fatto del siluro nella Grande Guerra, che tragicamente segnò il successo secolare di questo nome, e del verbo derivato.

Per siluro si intende un’arma subacquea semovente, di forma affusolata, munita di una carica esplosiva - che classicamente può essere diretta contro lo scafo delle navi. Ne esistono di molte specie, ma il genere è questo. Ora, quando una nave viene silurata l’impressione è quella di un attacco occulto: il siluro viaggia sott’acqua, e a meno di accorgimenti particolari è invisibile finché non colpisce. Da qui il silurare prende il significato figurato di far affondare all’improvviso con un attacco nascosto, che si declina in due sensi.

Da un lato silurare qualcuno significa privarlo di una carica che ricopriva (o che avrebbe dovuto ricoprire): il dirigente viene silurato per convenienze politiche, il consiglio silura l’amministratore, il candidato viene silurato a metà campagna. Dall’altro silurare qualcosa significa farlo fallire: per attriti personali vedo silurato il progetto su cui lavoravo, il disegno di legge viene silurato dalla potente corporazione, la mia proposta viene silurata senza appello.

Un verbo di grande spessore, forte di un immaginario bellico che ha avuto modo di scavarsi un alveo agghiacciante.

Parola pubblicata il 05 Novembre 2016