Corporazione

cor-po-ra-zió-ne

Significato Nel Medioevo, associazione di professionisti di un certo settore; durante il fascismo, organizzazione di diritto pubblico che riuniva rappresentanti di lavoratori e datori di lavoro di un ramo produttivo; associazione che difende a ogni costo i propri interessi, anche contro quelli della collettività

Etimologia dal latino corporatio, derivato del verbo corporare prendere corpo.

Questa parola, che nella storia ha variamente indicato un fenomeno associativo, è particolarmente intensa. Infatti non descrive questo fenomeno come una semplice unione di persone, né attinge ai toni solenni del consorzio o della lega; ma lo profila nella sua massa, nel suo creare un corpo. Evoca le aggregazioni gravitazionali che originano i pianeti, il golem plasmato aggiungendo argilla, la morula che si moltiplica e dipana in un essere umano. I singoli si associano dando vita a un corpo con forza, leggi e volontà proprie: una corporazione.

Purtroppo nell’uso convenzionale questa parola non gode molto delle sue virtù, essendosi inchiodata in ambito lavorativo, in particolare riferimento a realtà associative coese e blindate che fanno i propri interessi a discapito di tutto e tutti: a esempio, si può sentire parlare del tal sindacato che fa solo interessi corporativi, della corporazione professionale che ha fatto insostenibili pressioni sul legislatore per difendere i propri privilegi, di una corporazione di concessionari che fanno cartello per tenere alti i prezzi. E i significati storici non aiutano a dare una luce più positiva a questa parola: le corporazioni medievali sono uno sbiadito dato storico archiviato fra i ricordi di scuola (nella formula stereotipata “arti e corporazioni”), ed è difficile che un’istituzione fascista dia lustro a qualcosa.

Magari un domani una moda linguistica inaspettata o un bravo poeta riusciranno a elevare la meraviglia della corporazione.

Parola pubblicata il 19 Agosto 2014