Corporazione
cor-po-ra-zió-ne
Significato Nel Medioevo, associazione di professionisti di un certo settore; durante il fascismo, organizzazione di diritto pubblico che riuniva rappresentanti di lavoratori e datori di lavoro di un ramo produttivo; associazione che difende a ogni costo i propri interessi, anche contro quelli della collettività
Etimologia dal latino corporatio, derivato del verbo corporare prendere corpo.
Parola pubblicata il 19 Agosto 2014
Questa parola, che nella storia ha variamente indicato un fenomeno associativo, è particolarmente intensa. Infatti non descrive questo fenomeno come una semplice unione di persone, né attinge ai toni solenni del consorzio o della lega; ma lo profila nella sua massa, nel suo creare un corpo. Evoca le aggregazioni gravitazionali che originano i pianeti, il golem plasmato aggiungendo argilla, la morula che si moltiplica e dipana in un essere umano. I singoli si associano dando vita a un corpo con forza, leggi e volontà proprie: una corporazione.
Purtroppo nell’uso convenzionale questa parola non gode molto delle sue virtù, essendosi inchiodata in ambito lavorativo, in particolare riferimento a realtà associative coese e blindate che fanno i propri interessi a discapito di tutto e tutti: a esempio, si può sentire parlare del tal sindacato che fa solo interessi corporativi, della corporazione professionale che ha fatto insostenibili pressioni sul legislatore per difendere i propri privilegi, di una corporazione di concessionari che fanno cartello per tenere alti i prezzi. E i significati storici non aiutano a dare una luce più positiva a questa parola: le corporazioni medievali sono uno sbiadito dato storico archiviato fra i ricordi di scuola (nella formula stereotipata “arti e corporazioni”), ed è difficile che un’istituzione fascista dia lustro a qualcosa.
Magari un domani una moda linguistica inaspettata o un bravo poeta riusciranno a elevare la meraviglia della corporazione.