Capzioso
cap-zió-so
Significato Ingannevole, insidioso
Etimologia voce dotta recuperata dal latino captiosus ‘fraudolento, cavilloso’, derivato di captio ‘cavillo, frode’, da càpere ‘prendere’.
Parola pubblicata il 26 Gennaio 2022
cap-zió-so
Significato Ingannevole, insidioso
Etimologia voce dotta recuperata dal latino captiosus ‘fraudolento, cavilloso’, derivato di captio ‘cavillo, frode’, da càpere ‘prendere’.
Parola pubblicata il 26 Gennaio 2022
Ci sono alcune parole che sappiamo di avere incontrato anche non di rado, e che però non usiamo normalmente — anzi, non abbiamo nemmeno sulla punta della lingua che cosa vogliano dire di preciso. Questo è normale: il lessico è una parte della lingua che non si smette mai di acquisire, né di smarrire, e una porzione importante resta in una zona d’ombra.
‘Capzioso’ è una parola essenziale. Va bene, non la usiamo in tutti i nostri discorsi, ma è uno di quei termini dal significato sottile che riesce a catturare un altrettanto sottile elemento della nostra realtà — presente e pericoloso.
Ci fa fare i conti con una realtà semplice: ci sono molti modi di essere ingannevoli. Si può trarre in inganno con una menzogna squadernata, sfrontata, o con una grande capacità di interpretazione, così come con lusinghe, adulazioni, piaggerie; il capzioso invece ha un’altra consistenza.
La sua capacità fraudolenta si esprime attraverso il cavillo, la sofisticheria. Cela l’inganno nel tortuoso, nel sottile, fra le righe, e in omissioni discrete. Potremmo dire che nel mondo degli inganni ha il profilo di una trappola, e in effetti è qui che ci porta l’etimo, verso una cattura. Il latino captio è propriamente la presa — viene da càpere, cioè ‘prendere’, da cui anche, fra i molti altri derivati, proprio il catturare. È la presa ma insieme anche il sofisma, il cavillo, insomma roba insidiosa in cui per sottigliezze, formalità maliziose, fallacie dissimulate, si resta irretiti.
Così possiamo parlare di una discussione vinta con ragionamenti capziosi che non si sono fatti notare come tali; della risposta vuota e capziosa che viene data a una domanda diretta, che invece sapeva quello che voleva; del testo capzioso del contratto che ci troviamo davanti.
È una parola che si fa notare per il suo registro, che mostra un certo dominio della lingua e un carisma di ricercatezza ficcante e non oziosa; ma si fa notare anche, e con più immediatezza, grazie al suo suono spigoloso, che la rivela subito nella sua pericolosità. Le occorrenze di quell’accoppiata ‘pz’ si contano sulle dita di una mano, in italiano — e non dà mai un risultato tanto spezzato come nel capzioso.