Compìto

com-pì-to

Significato Garbato, educato, cortese

Etimologia participio passato di compire, dal latino complère ‘riempire, colmare’.

Le parole omografe sono sempre divertenti: si scrivono allo stesso modo, e però non sono parenti, magari nemmeno alla lontana. A volte sono anche omofone, e quindi suonano pure alla stessa maniera, a volte no; nel caso che prendiamo adesso abbiamo omografe con un accento diverso — ma ce ne interessa in particolare una.

Infatti oggi tralasciamo il cómpito, quello che si affida a qualcuno o che qualcuno ci impartisce, quello di matematica o latino che si svolge in classe, quello per casa, termine comunissimo. Ci concentriamo invece sul compìto, termine meno corrente che ci racconta una qualità estremamente interessante — non solo perché ha una precisione e una sfumatura notevole, ma anche perché come spesso accade l’etimologia della parola ci svela qualcosa della struttura profonda del nostro pensiero e della nostra cultura.

Il compìto è il pieno di garbo, educato, cortese. Nel momento di disorientamento avere la fortuna di incontrare una persona compìta ci rassicura subito, mentre magari ci stupiamo del comportamento compìto che l’amico turbolento ha quando lavora, e al ristorante per tentare un rinforzo positivo ci complimentiamo coi bambini compiti al nostro tavolo.

Mentre il cómpito è (in maniera immaginabile) un derivato di ‘compitare’ (che viene dal latino computare, cioè ‘contare’), il compìto è propriamente participio passato del verbo compìre, variante di compiere.
Ora, possiamo continuare a risalire questo corso e chiarire che compire e compiere sono eredi del latino complère, cioè ‘riempire, colmare’, derivato di plère ‘riempire’ (da qui anche il il plenus da cui il pieno). E lo facciamo per raggiungere la chiave di volta: il participio passato di complere è completus — da cui il nostro completo. Infatti prende anche il significato di ‘portare a termine, completare’. E qui sta la profonda spiegazione del compìto, un vero paradigma culturale.

Il garbo, l’educazione, la cortesia sono una forma di completezza. Chi o ciò che è fatto e finito, portato alla sua pienezza, allora è cortese, garbato. Sono questi i segni della perfezione. Una suggestione molto eloquente, per essere contenuta in una singola parola.

Va comunque considerato che il compìto mantiene anche accezioni più strettamente prossime al ‘compiuto, completo’: in ambito letterario si può parlare del destino compìto di una persona, o del piano compito di lavorazione dell’opera, una fatica compita ha trovato la sua piena realizzazione, dedichiamo un amore compito a una cura, troviamo una gioia compita nell’attesa.

Parola pubblicata il 24 Giugno 2023