Criptozoologia
cri-pto-zo-o-lo-gì-a
Significato Disciplina che studia specie animali la cui esistenza si fonda su basi indiziarie
Etimologia dall’inglese cryptozoology, termine coniato dal biologo scozzese Ivan Terence Sanderson negli anni Cinquanta, componendolo dal greco kryptós ‘nascosto’ e zoology ‘zoologia’.
Parola pubblicata il 30 Novembre 2017
Parole illustrate - con Celina Elmi
Alcune delle più fascinose fra le nostre parole, con incastonate illustrazioni ammalianti di gusto liberty, gotico, preraffaellita. Dall'arte di Celina Elmi, artista professionista delle nostre terre.
Avete presenti quei documentari sul mostro di Loch Ness, sullo yeti, sui megalodonti sopravvissuti fino a oggi? Ebbene, sono documentari di criptozoologia. Di solito in questi programmi il prestante scienziato, rotto a ogni avventura, insegue nei luoghi più inaccessibili del globo il fantasma di un mostro della tradizione, cercando di vagliare gli aneddoti che ne affermano l’esistenza, interrogando gli abitanti, studiando fonti antiche, fino a scoprire che si trattava solo di un pescegatto di dimensioni abnormi o di un orso smaliziato, che le grida del mostro erano vibrate dal vento, o che era la burla di un naturalista o tutta una montatura per attirare turisti. Senza però dimenticare di tenere infine uno spiraglio aperto su quella parte di mistero che ancora resta inspiegata, così da lasciarci quel brividino che l’idea di mostri antichi ci lascia lungo la schiena.
La criptozoologia (letteralmente, lo ‘studio degli animali nascosti’) è classicamente considerata una pseudoscienza: il mero intento di provare l’esistenza di creature misteriose del folclore si fonda volentieri su metodi non scientifici, avvalendosi al massimo di prove indiziarie (“Mio nonno vide un chupacabra a Poggibonsi nel ‘63, aveva una fotografia ma se l’è portata in Australia”). In questa veste è un titillamento accattivante ma senza fondamento, una branca del paranormale. Se però impiega un metodo scientifico rigoroso, resta una disciplina delle più interessanti, punto d’incontro fra zoologia e filologia e antropologia e psicologia. Dopotutto, se l’intento della conferma del mistero si muta in spiegazione del mistero, il valore della disciplina si ristabilisce - e magari può portare a qualche approdo solido e davvero interessante sugli animali e sul loro rapporto con l’uomo.
Illustrazione di Celina Elmi.