Fatuo

fà-tuo

Significato Vuoto, frivolo, inconsistente

Etimologia dal latino fatuus stupido, insipido.

Questa parola è molto curiosa; infatti il suo significato in origine era attribuito soltanto alle persone, e solo estensivamente si è riferito alle cose. Basti pensare che il fatuus, nel mondo latino, era il giullare.

Il fatuo è quindi il frivolo, il superficiale, il vano: può essere fatuo il riso sciocco, può essere fatuo il discorso di circostanza, e può essere fatua un’ambizione effimera. Quella del fatuo è una leggerezza che non ha nulla di aggraziato; è la leggerezza del vuoto.

Questa qualità è stata attribuita anche a quel tipo di fiamme che si sprigionano nei cimiteri, nelle paludi, nelle torbiere: luoghi in cui le emanazioni naturali di certi tipi di gas (spesso generati da corpi in decomposizione) possono incendiarsi, sprigionando piccoli fuochi azzurrognoli, che subito scompaiono. Si tratta di fiamme molto suggestive, sia per il contesto in cui appaiono - pensiamo a una fiamma che si accende sopra una tomba - sia perché, apparentemente, bruciano senza combustibile, come fossero una fugace apparizione: per lunghi secoli, su questo fenomeno, si sono sbizzarrite le superstizioni più variegate, che lo hanno associato alla manifestazione delle anime dei defunti o a segni sovrannaturali.

Il diventare fatuo, cioè in particolare il farsi pervadere da una passione inconsistente, è descritto dal verbo infatuare, più comune nella forma intransitiva pronominale infatuarsi. È un verbo che racconta entusiasmi passeggeri: l’amica si infatua del bellone, il critico si infatua dell’artista rampante, e il candidato è sostenuto da una torma infatuata.

Insomma si tratta di una parola ricca e versatile - anche se non la si sente spesso.

Parola pubblicata il 13 Marzo 2015