Fioretto

fio-rét-to

Significato Ornamento del discorso; parte migliore di un gruppo o di una raccolta; aforisma, passo scelto; voto, sacrificio; bottone protettivo posto sulla punta di un’arma bianca; utensile con cui si praticano fori di mina nella roccia

Etimologia diminutivo di fiore.

Il fiore ha una presa poderosa, sul nostro immaginario, e tanta presa diventa evidente nella lingua.

Il semplice diminutivo di ‘fiore’ ha suggerito una valanga di significati - e non è sempre chiaro come vi si arrivi: ora la figura del fiore assurge a simbolo di qualità positive (un meglio, un bello), ora è individuato come decorazione esemplare, ora se ne richiama la forma per analogia. Ma vediamo in pratica.

Innanzitutto il fioretto può essere l’ornamento del discorso: un discorso senza fioretti è semplice, spartano. Con un gusto un po’ desueto il fioretto può anche indicare la parte migliore di una serie di merci (ti presento il fioretto delle mie stoffe), di un gruppo di persone (è presente un fioretto di ingegneri), o l’antologia, o un insieme di passi scelti di un’opera, o perfino l’aforisma o la sentenza memorabile.

Molto usato è invece ‘fioretto’ nel senso di voto, di sacrificio, che per devozione o chiedendo una grazia si rivolge o offre a un ente superiore (spesso la Madonna): in questo senso, quando si parla di fare un fioretto, ci si riferisce al fiore come prototipo dell’offerta di questo tipo.

Invece ci si rifà alla figura del bocciolo quando si parla del fioretto come arma da punta con cui si tira di scherma: prende questo nome dal fioretto propriamente detto, cioè il bottone che, posto in cima alla spada, la rende inoffensiva. Similmente, la punta di metallo di certi strumenti con cui si fora la roccia ha portato il nome di fioretto a quel genere di utensile usato per praticare fori di mina - in cui si inseriscono gli esplosivi. Usi belli e davvero paradossali, che raccontano fiori tutt’altro che delicati.

E questi sono solo i significati maggiori. Di più specifici ce ne sono a decine - per quanto restino sulle tracce che abbiamo visto.

Parola pubblicata il 05 Maggio 2016