Giada

già-da

Significato Nome con cui si indicano sia la giadeite che la nefrite, due pietre appartenenti alla classe dei silicati, di colore verde, preziose e particolarmente apprezzate in oriente

Etimologia attraverso il francese jade, dallo spagnolo ijada, da piedra de ijada, cioè ‘pietra dell’anca’.

Chiariamo subito una cosa: la giada è una sfocatura. Più precisamente, la parola ‘giada’ viene usata per indicare due pietre affini, somiglianti, e che sono estratte negli stessi giacimenti: la giadeite e la nefrite. La prima è un silicato di sodio e alluminio, la seconda invece di calcio e magnesio. Entrambe sono estremamente apprezzate in gioielleria e, soprattutto in Cina, nei secoli hanno goduto di un prestigio inarrivabile: alla giada si attribuivano una dignità celeste, proprietà quasi miracolose e la capacità di portare grande fortuna a chi ne possedesse.

Effettivamente la giada è di una fredda bellezza che mozza il fiato: durissima, addirittura melodiosa se fatta sbattere, di un verde che varia dal pallido color salvia alle intense sfumature del foresta e del felce, è il materiale con cui sono stati fabbricati i più preziosi manufatti cinesi. Il sapiente artigianato del Regno di mezzo ne ha saputo esaltare la trasparenza, la delicatezza e le venature, e ad oggi i migliori antiquari sono quelli che hanno in vendita oggetti in vera giada, autentici e preziosi.

Già perché anche la giada ha il suo princisbecco, il suo surrogato, la versione contraffatta: si tratta della serpentina, con cui nei secoli si sono costruiti magnifici portali ed elementi architettonici di spicco, che assomiglia alla giada ma che non è preziosa quanto essa. È assai probabile, quindi, che chi vende accessori per la bellezza del viso in giada a prezzi stracciati stia in realtà commerciando della vile serpentina. Occhio!

L’etimologia di questa parola, così evocativa da esser diventata anche un nome proprio di persona, la collega a doppio filo con una delle sue due varianti, la nefrite, e rivela uno degli usi più antichi che si è fatto della pietra, intriso di superstizione e di magia: giada arriva in italiano attraverso il francese jade, a sua volta dallo spagnolo ijada, abbreviazione di piedra de ijada, cioè ‘pietra dell’anca’. Nei tempi antichi si credeva infatti che la giada, messa a contatto con il fianco, potesse guarire dai calcoli renali, malattia comunemente nota come ‘mal della pietra’. Qui sta il legame con la nefrite: nephrós in greco significa rene e nefrite, oltre ad essere una variante della giada, nota per queste proprietà di guarigione, è anche il nome dell’infiammazione del rene.

Certo che, qualora la nostra amica Giada avesse la fortuna di possedere due bellissimi occhi di un brillante verde giada ma anche la disgrazia delle coliche renali, un bel monile di antica giada cinese nella variante della nefrite potrebbe essere il regalo più appropriato.

Parola pubblicata il 25 Agosto 2024