Elemento

e-le-mén-to

Significato Parte di un tutto, componente; costituente semplice della materia; rudimento; ambiente di sviluppo favorevole

Etimologia voce dotta recuperata dal latino elementum, di origine dibattuta, forse da eléphas ‘avorio’.

  • «Questa immagine è un elemento tipico di questo stile poetico.»

Sappiamo bene che alcuni degli strumenti più facili da usare possono richiedere un grande sforzo d’invenzione, per essere creati. E quando parliamo di parole facili da usare, lo sforzo d’invenzione sottostante può arrivare addirittura al trascendente. L’elemento ci parla esattamente di questo sforzo — in particolare di quello di usare concetti di un’arte per interpretare la natura.

Gli elementi, secondo una definizione ampia, sono le sostanze semplici che con la loro mescolanza costituiscono il mondo fisico.
Oggi il termine ‘elemento’ può farci venire in mente la tavola periodica degli elementi ideata da Mendeleev — e magari possiamo sapere che la nozione scientifica corrente di elemento chimico, quali sono idrogeno, ossigeno, carbonio e via dicendo, è quella di atomo con un certo numero di protoni (indicato dal numero atomico, 1 per l’idrogeno, 6 per il carbonio, 8 per l’ossigeno e via e via). Certo non è difficile figurarsi che questa idea di elemento sia un approdo recente, una grande conquista della scienza ancora relativamente fresca.

Per contro, magari ci viene in mente che nell’antichità si parlava di quattro elementi, aria acqua fuoco e terra. Ecco: non c’è soluzione di continuità fra i quattro elementi e gli elementi della tavola periodica. Ancora Evangelista Torricelli, fisico del Seicento, pur avendo inventato il barometro per misurare la pressione atmosferica, ragionava di come terra e acqua tendessero verso il basso mentre il fuoco verso l’alto; ma la nozione di elemento si è trasfigurata lentamente, di generazione in generazione. È rimasta centrata sul concetto di ‘sostanza semplice’, adattandosi in maniera tanto plastica da essere impiegata decine, centinaia di anni prima che le idee intorno agli atomi si chiarissero fino allo stato dell’arte attuale. È un termine che ha seguito la progressiva messa a fuoco di sostanze semplici, non ulteriormente decomponibili con reazioni chimiche, e di come differenti sostanze semplici avessero differenti comportamenti, e perché.

Ma gli elementi non sono solo questi. Certo parlano molto della natura, e ci risiamo anche quando parliamo di come si è scatenata la furia degli elementi per tratteggiare le cieche e distruttive forze naturali, o quando ci sentiamo nel nostro elemento per descrivere l’ambiente fisico e anche sociale in cui siamo a nostro agio e prosperiamo. Ma sappiamo che l’elemento è inteso anche come parte di un tutto — l’elemento di un apparecchio, di un gruppo, di un’ideologia. E qui possiamo fare il passo che chiarisce come il concetto di elemento si cali nella natura.

A vedere i significati del latino elementum c’è da stupirsi. Sono anche le sostanze costitutive della materia, sì, ma innanzitutto sono le prime nozioni, i rudimenti delle scienze e delle arti — quelle che ancora oggi diciamo appunto elementari. È un’origine, un principio. E pare che questo significato sia maturato figuratamente a partire da quello di ‘carattere, lettera dell’alfabeto’. Le lettere sono l’inizio dell’apprendimento, sono i singoli componenti di un’intera dimensione culturale, sono gli elementi che mescolati insieme fanno tutto. C’è chi ha sostenuto che indagando l’origine del termine elementum ci si debba leggere dentro la progressione alfabetica: elle emme enne. Ma è più sostenuta la derivazione dal greco eléphanta, cioè ‘avorio’. Su durevoli tavolette eburnee si riportavano modelli alfabetici per studenti, perché imparassero le lettere; dal modello delle lettere, il nome dell’oggetto passa a indicare le lettere stesse. Ecco il passaggio incredibile: nell’elemento la lettera, cifra simbolica minima che fonda l’artificio della scrittura, diventa la lettera del mondo fisico.

Ancora più incredibile è pensare alla facilità con cui usiamo questa parola: maturata attraverso questi complessi passaggi, col suo senso di componente semplice, discreto, capillare e primario, colto con una specifica identità e con un ruolo tipico, ha un’immediatezza del tutto naturale. Anche quando nella fila il tizio prova a passarci avanti, e dando di gomito all’amico diciamo, per non dir di peggio, «Ma guarda che elemento!».

Parola pubblicata il 26 Agosto 2022