SignificatoChe va all’indietro; restio, riluttante; poco socievole
Etimologia dal latino retrórsus ‘volto indietro’, composto di retro ‘indietro’ e versus o vorsus, participio passato di vèrtere ‘volgere’.
Nei nostri discorsi questa parola indossa vesti differenti, il che è naturale quando si parte da un’immagine così vasta.
Propriamente ‘ritroso’ significherebbe ‘che va all’indietro’ - un significato, si vede subito, enorme. In questo senso proprio è desueto, infatti difficilmente diremo che abbiamo dovuto fare il percorso ritroso, o che il film sviluppa una narrazione ritrosa; piuttosto useremo la locuzione avverbiale ‘a ritroso’. Più complesso il discorso per il ritroso quale attributo di persona.
La persona ritrosa - ossia restia, riluttante - va immaginata in quel grazioso volgersi indietro del retrórsus latino: il suo è un atteggiamento che con quel moto mostra contrarietà, resistenza, e si declina in sfumature diverse. Quella del ritroso può essere una contrarietà disobbediente, che va contro corrente (l’accademico è sempre stato ritroso alle mode del tempo); può essere una resistenza testarda e selvatica (l’amico ritroso non si è messo la cravatta nemmeno al suo matrimonio); può mostrarsi come comportamento di timidezza umbratile o modesta riservatezza (l’artista ritroso non concede interviste).
Le differenze coi suoi sinonimi sono sottili e nette: il ritroso non si ferma incerto come il restio, né è esitante, e non si oppone combattivamente come il riluttante. Pianamente, compie la delicata resistenza del volgersi, del muoversi indietro - che lo fa apparire poco affabile e socievole, come naturalmente è tanto l’indomito quanto il timido e il burbero. Una parola molto sintetica e ricca, un tratto forte di pennello.
Nei nostri discorsi questa parola indossa vesti differenti, il che è naturale quando si parte da un’immagine così vasta.
Propriamente ‘ritroso’ significherebbe ‘che va all’indietro’ - un significato, si vede subito, enorme. In questo senso proprio è desueto, infatti difficilmente diremo che abbiamo dovuto fare il percorso ritroso, o che il film sviluppa una narrazione ritrosa; piuttosto useremo la locuzione avverbiale ‘a ritroso’. Più complesso il discorso per il ritroso quale attributo di persona.
La persona ritrosa - ossia restia, riluttante - va immaginata in quel grazioso volgersi indietro del retrórsus latino: il suo è un atteggiamento che con quel moto mostra contrarietà, resistenza, e si declina in sfumature diverse. Quella del ritroso può essere una contrarietà disobbediente, che va contro corrente (l’accademico è sempre stato ritroso alle mode del tempo); può essere una resistenza testarda e selvatica (l’amico ritroso non si è messo la cravatta nemmeno al suo matrimonio); può mostrarsi come comportamento di timidezza umbratile o modesta riservatezza (l’artista ritroso non concede interviste).
Le differenze coi suoi sinonimi sono sottili e nette: il ritroso non si ferma incerto come il restio, né è esitante, e non si oppone combattivamente come il riluttante. Pianamente, compie la delicata resistenza del volgersi, del muoversi indietro - che lo fa apparire poco affabile e socievole, come naturalmente è tanto l’indomito quanto il timido e il burbero. Una parola molto sintetica e ricca, un tratto forte di pennello.