Umbratile
um-brà-ti-le
Significato Che è in ombra; riservato, schivo; inafferrabile, recondito; vano, illusorio, passeggero
Etimologia voce dotta, recuperata dal latino umbratilis, da umbra ‘ombra’.
- «Non si vede spesso, è una persona umbratile.»
Parola pubblicata il 24 Gennaio 2024
L’ombra è maligna e la luce benigna. Facile, anzi banale. L’accétta è più che sufficiente per tagliare bene la questione. O forse no?
In realtà il simbolo dell’ombra è più complesso. Non è solo un regno minaccioso, oscuro ricettacolo di forze maliziose: è anche la patria di chi si fa gli affari suoi, ad esempio. E l’umbratile sa parlarci elegantemente anche di questo.
Il suffisso aggettivale -atile è, si dice, di relazione, il che significa che propone un riferimento piuttosto generale. Questo si nota nella varietà di significati che l’umbratile sa prendere nella sua multiforme relazione con l’ombra — fin dal Trecento.
Può essere ciò che è materialmente in ombra. Quindi posso parlare di un parco umbratile in cui la gente si rifugia nei giorni caldi, delle stanze umbratili della vecchia casa, del tavolo umbratile che ricerchiamo per nostro pic-nic. Ma già da queste figure lo notiamo: ciò che è in ombra è anche ritirato, riservato, perfino contemplativo. Lo sappiamo bene: dopotutto se vogliamo rimarcare qualcosa, renderlo evidente, lo mettiamo in luce.
Così l’umbratile si fa raccolto e schivo, amante della riservatezza, addirittura sfuggente e solitario. Posso parlare del vicino umbratile, che in tanti anni abbiamo incrociato giusto una manciata di volte, degli animali umbratili che passano senza rumore davanti a casa nostra o nel nostro giardino — ma magari, anche di sentimenti e considerazioni umbratili, che si fanno difficilmente notare e ancor più difficilmente afferrare. Così l’umbratile arriva fino al recondito e all’occulto. Una diramazione magnifica. Ma continuando a tener dietro a questa parola-cervo, addentriamoci nelle ulteriori implicazioni dell’ombra.
L’ombra è chimerica, inconsistente: così diciamo umbratile anche ciò che è illusorio, vano, passeggero. Possono essere umbratili dei timori dietro cui non stava alcun pericolo, umbratile una bellezza destinata a sfiorire, umbratile un ricordo sfumato.
Per quanto il riferimento all’ombra, nelle sue articolazioni, non sia poco comprensibile, questo aggettivo (anche nella sua variante ombratile) non è dei più accessibili. È esso stesso umbratile, pare, capace di schiudere significati estremamente ricchi — ma non in pieno sole.