SignificatoProcedere saltando qua e là; passare rapidamente da un elemento, da un uso, da un argomento all’altro senza un filo logico
Etimologia probabilmente da saltabecca termine regionale per ‘cavalletta’.
Quanti modi ci sono di saltare? Un’infinità, e ciascuno rivela una sua dimensione psicologica, che non di rado viene raccolta in una speciale parola che lo descriva. Pensiamo allo slancio perfino aggressivo del balzo, alla gioia incontenibile dell’esultare, alla levità presente e fatua del saltellare, alla tensione erotica del salace, all’incostanza del desultorio, al virtuosismo del carpiato, alla sorpresa del trasalire. Tutti verbi, sostantivi e aggettivi che si riferiscono sempre a quella cosa lì, sempre al salto, ma fotografato in pose e intenti differenti, sorretto da una mente diversa.
In questo ricco panorama il saltabeccare si distingue per il modo icastico in cui descrive un procedere a salti, mossi qua e là, apparentemente senza un filo logico. Non saltabecca chi fa la corsa a ostacoli — i salti devono parere casuali, non portati da una volontà diretta e limpida. Che l’etimologia voglia forse parlarci del modo in cui con un colpo d’ala gli uccelli si muovono qui e lì becchettando a destra e a manca? La versione più accreditata, che lo legge come regionalismo toscano o meglio pistoiese, lo vuole derivato di saltabecca, cioè ‘cavalletta’. Dopotutto il salto della cavalletta è proprio di questo genere — il riferimento del secondo elemento potrebbe riferirsi al beccare, oppure al becco, corneo come la cavalletta.
Saltabecca una schiera di nipoti intorno alla nonna appena arrivata, saltabeccano i cani sulla neve e sulla spiaggia, saltabecco fra le bancarelle, e ci avviciniamo saltabeccando alla pista da ballo. La capacità descrittiva è già alta nel concreto, ma nel figurato c’è molto di più.
Saltabeccare significa nel più ampio senso passare rapidamente da un uso all’altro, da un argomento all’altro, al modo di questo salto casuale: prendo una rivista e saltabecco di articolo in articolo senza trovare niente che mi interessi, e saltabecco fra le poesie della raccolta; l’amico saltabecca fra opinioni opposte per non contrariare la sua nuova fiamma, mentre la chiacchiera a tavola saltabecca di tema in tema senza costrutto per evitare argomenti scottanti.
È una di quelle parole precise e immediate che porta nella frase un significato incisivo, colorito e caloroso — una grande risorsa, se si ha la prontezza di tenersela presente.
Quanti modi ci sono di saltare? Un’infinità, e ciascuno rivela una sua dimensione psicologica, che non di rado viene raccolta in una speciale parola che lo descriva. Pensiamo allo slancio perfino aggressivo del balzo, alla gioia incontenibile dell’esultare, alla levità presente e fatua del saltellare, alla tensione erotica del salace, all’incostanza del desultorio, al virtuosismo del carpiato, alla sorpresa del trasalire. Tutti verbi, sostantivi e aggettivi che si riferiscono sempre a quella cosa lì, sempre al salto, ma fotografato in pose e intenti differenti, sorretto da una mente diversa.
In questo ricco panorama il saltabeccare si distingue per il modo icastico in cui descrive un procedere a salti, mossi qua e là, apparentemente senza un filo logico. Non saltabecca chi fa la corsa a ostacoli — i salti devono parere casuali, non portati da una volontà diretta e limpida. Che l’etimologia voglia forse parlarci del modo in cui con un colpo d’ala gli uccelli si muovono qui e lì becchettando a destra e a manca? La versione più accreditata, che lo legge come regionalismo toscano o meglio pistoiese, lo vuole derivato di saltabecca, cioè ‘cavalletta’. Dopotutto il salto della cavalletta è proprio di questo genere — il riferimento del secondo elemento potrebbe riferirsi al beccare, oppure al becco, corneo come la cavalletta.
Saltabecca una schiera di nipoti intorno alla nonna appena arrivata, saltabeccano i cani sulla neve e sulla spiaggia, saltabecco fra le bancarelle, e ci avviciniamo saltabeccando alla pista da ballo. La capacità descrittiva è già alta nel concreto, ma nel figurato c’è molto di più.
Saltabeccare significa nel più ampio senso passare rapidamente da un uso all’altro, da un argomento all’altro, al modo di questo salto casuale: prendo una rivista e saltabecco di articolo in articolo senza trovare niente che mi interessi, e saltabecco fra le poesie della raccolta; l’amico saltabecca fra opinioni opposte per non contrariare la sua nuova fiamma, mentre la chiacchiera a tavola saltabecca di tema in tema senza costrutto per evitare argomenti scottanti.
È una di quelle parole precise e immediate che porta nella frase un significato incisivo, colorito e caloroso — una grande risorsa, se si ha la prontezza di tenersela presente.