SignificatoContento, appagato; che è stato compensato in maniera adeguata
Etimologia participio passato di soddisfare, dal latino satisfàcere, composto di satis ‘sufficiente, abbastanza’ e fàcere ‘fare’.
Per la sua altissima frequenza d’uso e per la pulita bellezza del suo significato, questa parola ci si mostra particolarmente importante.
Si dice soddisfatto chi o ciò che è stato appagato nelle sue richieste o nei suoi desideri: sono soddisfatto del finale della serie televisiva, sono soddisfatto del pasto abbondante, la tua proposta mi lascia soddisfatto. È un concetto che l’ascendenza latina ci spiega in maniera precisa: il soddisfare è il ‘rendere sufficiente’ qualcosa rispetto a un’aspettativa, un bisogno e via dicendo.
Si differenzia notevolmente da quelli che conosciamo come suoi sinonimi: l’appagato, derivato di ‘pagare’, rivela nell’etimologia un legame col latino pax - per cui l’appagato è chi o ciò che, dalle turbolenze del desiderio viene ricondotto alla pace; il contento è invece legato al contenere - e tutta l’allegria di questa parola scaturisce dal confine posto alla brama. Mentre, come dicevamo, è soddisfatto chi semplicemente (e in maniera esatta) si trova davanti ciò che basta, ciò che è sufficiente. Ricordiamo che quel satis che troviamo nell’etimo è anche alla base di parole come ‘sazio’.
Inoltre, si dice soddisfatto anche ciò che è stato giustamente compensato: può essere soddisfatto un debito, può essere soddisfatta un’offesa. Memorabile la puntata in cui Homer Simpson che se ne va a giro schiaffeggiando le persone con un guanto e sfidandole a duello domandando soddisfazione.
Per la sua altissima frequenza d’uso e per la pulita bellezza del suo significato, questa parola ci si mostra particolarmente importante.
Si dice soddisfatto chi o ciò che è stato appagato nelle sue richieste o nei suoi desideri: sono soddisfatto del finale della serie televisiva, sono soddisfatto del pasto abbondante, la tua proposta mi lascia soddisfatto. È un concetto che l’ascendenza latina ci spiega in maniera precisa: il soddisfare è il ‘rendere sufficiente’ qualcosa rispetto a un’aspettativa, un bisogno e via dicendo.
Si differenzia notevolmente da quelli che conosciamo come suoi sinonimi: l’appagato, derivato di ‘pagare’, rivela nell’etimologia un legame col latino pax - per cui l’appagato è chi o ciò che, dalle turbolenze del desiderio viene ricondotto alla pace; il contento è invece legato al contenere - e tutta l’allegria di questa parola scaturisce dal confine posto alla brama. Mentre, come dicevamo, è soddisfatto chi semplicemente (e in maniera esatta) si trova davanti ciò che basta, ciò che è sufficiente. Ricordiamo che quel satis che troviamo nell’etimo è anche alla base di parole come ‘sazio’.
Inoltre, si dice soddisfatto anche ciò che è stato giustamente compensato: può essere soddisfatto un debito, può essere soddisfatta un’offesa. Memorabile la puntata in cui Homer Simpson che se ne va a giro schiaffeggiando le persone con un guanto e sfidandole a duello domandando soddisfazione.