Unicum

ù-ni-cum

Significato Esemplare unico; caso unico, eccezionale; unità di una realtà articolata

Etimologia voce latina, propriamente ‘cosa unica’, neutro sostantivato di unicus ‘solo, unico’.

Il latino ci fa fare i conti con antichità vertiginose, ma non solo. È rimasto un bacino di parole a cui attingere anche in tempi recenti, e l’unicum in questo senso non è certo un unicum.

Letteralmente è una ‘cosa unica’ (neutro sostantivato dell’aggettivo unicus, ‘solo, unico’), ed è un termine maturato in bibliografia, filatelia, numismatica — ma diciamo pure nell’ambito del collezionismo in senso lato. Un incunabolo o una prima edizione autografata può essere un unicum — non ne risultano superstiti altre copie analoghe; può essere un unicum una moneta celebrativa coniata come specifico regalo in occasione della visita di una persona importante; e crolla il valore del francobollo sbagliato che si credeva un unicum e che di cui invece si scoprono altri esemplari.

Quest’uso dell’unicum come ‘pezzo unico’ è emerso all’inizio del Novecento, e ha preluso a un uso più ampio, che non riguarda più soltanto esemplari da collezionare. L’unicum diventa il ‘caso unico’, singolare, del tutto eccezionale: un programma di recupero può stagliarsi come un unicum di successo nella provincia, un unicum il prodotto economico e di alta qualità, e la legge molto avanzata si distingue come unicum nel panorama internazionale. Niente di difficile, ma vanno soppesati gli effetti del termine.

Facile e giusto dire che essendo un latinismo palpitante l’unicum si fa notare per grazia e ricercatezza: è questa l’impressione che fanno in genere i latinismi. Invece è meno scontato notare che un taglio da ‘pezzo unico’ viene conservato, anche con un certo compiacimento. Questa parola sottende una profonda conoscenza di un campo, una valutazione da collezionista d’esperienza a cui basta un’occhiata per sgamare falsi e dare invece il giusto riconoscimento a ciò che spicca. Include con discrezione un fatto semplice: se dico che qualcosa è un unicum, do l’impressione di saperlo specificamente. Un caso unico, una situazione singolare, una realtà del tutto eccezionale sono qualità discorsive: l’unicum ha il tenore di una valutazione esperta che si trova nella descrizione dell’oggetto in asta.

E a dimostrare la vitalità inesausta di questa lingua morta, possiamo aggiungere che questo non è nemmeno l’unico filone di significati dell’unicum. Usato con disinvoltura ma senza che sia ancora recepito dai dizionari, l’unicum più di recente diventa anche l’unità di una realtà che si manifesta articolata: le differenti parti di un itinerario formano un unicum, diverse anime di un progetto si armonizzano in un unicum, e gli interventi dell’amministrazione su verde e viabilità sono un unicum integrato. Dopotutto, anche queste sono ‘cose uniche’.

Parola pubblicata il 14 Febbraio 2023