Trombare

L'italiano visto dagli stranieri

trom-bà-re (io tróm-bo)

Significato Possedere sessualmente; bocciare; spostare acqua con una pompa; vendere all’asta

Etimologia derivato di tromba, dall’alto tedesco trumpa ‘strumento, tubo’, o forse incrocio fra il latino tuba e triumphare.

Nella stragrande maggioranza dei casi questa parola è usata per indicare, volgarmente, il possedere sessualmente qualcuno. Come è che questo comune significato si ricolleghi alla tromba, però, se lo domandano in pochi.

L’ipotesi più accreditata ci descrive diversi passaggi semantici, scaturiti a partire dall’alto tedesco trumpa: ‘trombare’, anticamente, ebbe come significato anche quello di ‘vendere all’asta’, perché le aste pubbliche erano annunciate da squilli di tromba. E poteva capitare che a queste aste venissero comprate e vendute persone - che quindi venivano letteralmente possedute. Il passo figurato fra il possesso generico e il possesso sessuale è breve. Altre ipotesi più pittoresche ma con meno mordente fanno leva sull’affinità ideale fra sesso e idraulica: la ‘tromba’, in passato, è stato il tubo, una specie di sifone e anche la pompa.

L’uso di questa parola è solitamente e correttamente ritenuto volgare - tranne che in un caso. È convinzione comune che sia lecito usarla anche in contesti non triviali quando vuole indicare il ‘bocciare’ - Tizio è stato trombato alle elezioni, mi hanno trombato la proposta e via dicendo. Sembra quasi che venga interpretata come una parola diversa. Ma resta la parola che è, e quando prende il significato di ‘bocciare’ lo fa in maniera figurata. Insomma, quando dico che mi hanno trombato, intendo proprio che figuratamente mi hanno trombato. Quindi attenzione.

- Mi sono fatta male perché ho trombato contro il muro -

Le parolacce sono un argomento insidioso. È molto difficile che uno straniero, soprattutto quando è alle prime armi, sappia discernere quando usare quali parolacce. Nel corso degli anni mi sono capitati studenti che mi chiedevano candidamente il significato di una bestemmia, o che rispondevano “Non ho capito una mazza” a estranei sbigottiti. In generale, quindi, si sconsiglia agli studenti di lasciarsi andare al turpiloquio.

Il problema è che spesso gli studenti cadono nel tranello della parolaccia involontaria, in questo caso per colpa di un falso amico. Trombar infatti è un verbo assolutamente innocuo in portoghese e significa urtare. Ma i portoghesi ormai sanno che c’è questa possibilità, d’altronde hanno anche il verbo ficar, con la relativa coniugazione, che significa “stare, restare” e si usa quindi molto spesso.

Come è possibile che fra lingue così simili ci sia questa discrepanza? Alla fine è una questione di coincidenze. I suoni linguistici sono limitati e inoltre il nostro cervello ha il vizio di interpretarli riconducendoli a parole che già sa. Per questo motivo vedrete un amico polacco impallidire se gli chiederete se casa sua si trova dopo una curva, e voi balbetterete imbarazzati quando una dolce signora finlandese vi dirà nella sua lingua “guarda il mare”. Per inciso la kurwa polacca è una prostituta di infimo livello e in finlandese “guarda il mare” si dice katso merta… malpensanti!

Cosa fa un insegnante in questi casi? Se il livello dello studente lo permette, la cosa migliore è spiegare l’equivoco. Sarà una bella occasione per farsi una risata tutti insieme. Se il livello dello studente invece è molto basso, diventa più complicato, ci si potrebbe ritrovare a fare lunghe spiegazioni (o a mimare!) di fronte a un paio di occhi annebbiati e sbalorditi. In questi casi forse è meglio dire “Volevi forse dire urtare, mia cara?” e andare avanti.

Parola pubblicata il 19 Novembre 2015

L'italiano visto dagli stranieri - con Chiara Pegoraro

L'italiano è una delle lingue più studiate al mondo: come è che gli stranieri la vedono, quali sono le curiosità, le difficoltà e le sorprese che riserva a chi la sta imparando? Con Chiara Pegoraro, esperta insegnante d'italiano per stranieri, osserveremo attraverso alcune parole le questioni più problematiche e divertenti di questo tipo di apprendimento. Per gli italiani, qualcosa di nuovo e insolito sulla loro lingua madre; per le migliaia di amici stranieri che ci seguono, un simpatico aiuto.