Magnate

ma-gnà-te

Significato Cittadino di ceto elevato, proprietario terriero; grande industriale, persona con un grande potere economico

Etimologia dal latino tardo magnas grande, derivato di magnus.

In età comunale furono detti magnati i cittadini appartenenti alle famiglie più importanti, che potevano contare sia su consistenti ricchezze, sia su forze militari rilevanti. Confluivano in questa categoria tanto le famiglie di antica nobiltà feudale, tanto quelle che si erano arricchite col commercio e avevano sistematicamente cercato di avvicinare la propria condizione a quella nobiliare, secondo il binomio ricchezze fondiarie-cavalierati. Il potere di queste casate fu naturalmente eroso dalle emergenti famiglie di imprenditori, e scelte politiche contribuirono a scardinarne l’egemonia: uno dei casi più celebri fu quello degli Ordinamenti di Giustizia fiorentini di Giano della Bella, risalenti al 1293, che previdero l’adesione a una delle Arti come requisito per candidarsi alle cariche pubbliche; e i nobili non amavano unirsi a corporazioni di parvenus. Come scrisse Carducci, Giano della Bella “Trasse i baroni a pettinare il lin”.

Nell’Europa dell’est, invece, (come in Polonia e in Ungheria) tradizionalmente per magnate si intendeva il grande e nobile proprietario terriero che partecipava alle assemblee della camera alta del Parlamento. Un ricco senatore.

Oggi il magnate, in qualità di vertice di imperi industriali o finanziari, si è ridotto ad essere un semplice Paperone plurimultimiliardario, senza connotati ulteriori. Anche se nell’uso di figure stereotipate - come quella del magnate russo - diventa una persona a cui il possesso di tutto l’oro del mondo non vale a concedere un grammo di gusto.

Parola pubblicata il 23 Maggio 2014