Palliativo
pal-lia-tì-vo
Significato Rimedio che solo apparentemente risolve il problema, o che lo risolve solo temporaneamente. In medicina, farmaco che calma i sintomi più insopportabili di una malattia senza guarire il malato
Etimologia dal latino: pallium mantello, velo. Figurativamente, coprire il problema con un velo.
Parola pubblicata il 04 Agosto 2010
Nel risolvere problemi di ordine teorico e pratico a livello quotidiano -di abitudini, salute- a livello alto -di questioni politiche, sociali ed economiche- accade che tante volte il rimedio proposto non sia adeguato a risolvere il problema definitivamente. Sembra che lo sia, ma invece la questione si ripresenta.
Così vado in palestra una volta a settimana e mi sembra di fare qualcosa per il mio corpo, compro sigarette più leggere e mi pare di giovarne in salute, scaccio le prostitute dalla mia via e sento di aver risolto un problema, dono due euro ai terremotati di Haiti e sono un bravuomo.
Anche nell’aiutare chi ci sta accanto, perfino nell’aver cura di chi si ama capita di svolgere ruoli palliativi, di portare avanti azioni palliative che non sono adatte a risolvere il problema. Lo coprono fin tanto che le vacanze durano, fin poco dopo che abbiamo parlato, finché siamo insieme. E’ qualcosa a cui bisogna prestare attenzione.
Per crearci una vita piena in cui affrontare a testa alta ogni problema è necessario porsi la questione dell’adeguatezza di ciò che facciamo. Porsi la domanda: “La soluzione che ho trovato, l’azione che sto per fare è solida e diretta o è soltanto un palliativo?”