Querencia

Le parole intraducibili

cherènsia

Significato L’amare, il voler bene; luogo in cui ci si sente sicuri, specie in riferimento agli animali; nel gergo della corrida, luogo dell’arena in cui il toro si sente più forte

Etimologia voce spagnola.

Questo termine deriva dal sostantivo ‘querero’, cioè “amore, affetto”, oggi sostituito da ‘cariño’, dal medesimo significato. Da questa parola deriva anche il verbo ‘querer’, “amare”, che si è conservata fino ad oggi.

Querencia sfrutta il suffisso ‘–encia’, che solitamente si usa per i concetti astratti e lo attacca ad una base di derivazione latina, precisamente dal verbo quaero “chiedere”, ma anche “desiderare”. Lo spagnolo, infatti, come le altre lingue romanze, sfrutta molto del lessico e delle strutture della lingua latina per formare il proprio sistema linguistico. Anche questo idioma, come il portoghese, è enormemente diffusa nel mondo, anzi lo supera di molto, essendo parlata nella maggior parte dell’America latina.

La parola non fa certo parte del vocabolario di base di un parlante spagnolo, ma risulta comunque trasparente il suo significato; querencia può essere tradotta semplicemente come “affetto”, ma il suo significato è più profondo, poiché indica anche la tendenza di una persona o di alcuni animali a ritornare nel posto dove sono cresciuti o dove si trova qualcuno o qualcosa per cui si prova affetto. Nel gergo della corrida, inoltre, la ‘querencia’ è il luogo della piazza dove il toro preferisce sistemarsi, dove torna più spesso (come nota Hemingway in “Morte nel pomeriggio”)

In effetti, l’aggettivo ‘querencioso’, derivato da querencia con l’aggiunta di un vezzeggiativo –oso, è specificatamente rivolto ad animali, lasciando ipotizzare che questa famiglia lessicale si sia specializzata per gli animali, creando la necessità di sostituirla in relazione agli esseri umani, così che cadesse in disuso.

Parola pubblicata il 30 Agosto 2016

Le parole intraducibili - con Carlotta Lancia

Con Carlotta Lancia, giovane laureata in Glottologia e Linguistica a "La Sapienza", un martedì ogni due vedremo il mito di una "parola intraducibile" - fra comparazione linguistica, bufale e significati sorprendenti.