Rodaggio

ro-dàg-gio

Significato Funzionamento a capacità ridotta di una macchina nuova per permettere l’adattamento delle superfici a contatto; periodo di adattamento, o necessario per impratichirsi in una nuova attività

Etimologia dal francese rodage, dal verbo roder levigare, derivato del latino ródere rodere.

Le varie parti che compongono l’organismo di una macchina possono presentare, all’inizio, delle asperità che ne rendono più difficoltoso il funzionamento: dopotutto, la loro armonia si fonda sulla precisione del modo in cui combaciano, in cui le superfici scorrono le une sulle altre. Così, in un primo periodo, detto appunto rodaggio, è raccomandabile far funzionare la macchina a un regime ridotto, in modo che ogni parte possa limarsi e perfezionare la propria finitura rispetto alle altre parti con cui è in contatto. Un’immagine che viene spiegata dall’etimologia con straordinaria efficacia: il rodaggio è il periodo in cui le imperfezioni vengono rose.

Ora, un concetto del genere è molto suggestivo, e si presta bene a usi figurati: anche quando non si parla di macchine e motori, il rodaggio resta un periodo di prova, necessario a trovare un adattamento, o a maturare una certa pratica. A esempio, può essere in rodaggio la nuova squadra, come falegnami si può essere ancora in rodaggio, e dopo qualche settimana di rodaggio si inizia a svolgere il nuovo compito con agio e naturalezza.

Una parola splendida, che ci racconta un perfezionamento in azione: tante volte pensiamo ciò che viene perfezionato come un oggetto statico, che deve essere finemente compiuto, prima di poter essere presentato o messo in funzione; invece il rodaggio ci racconta di come può essere proprio la prova dinamica a dare a ogni oggetto e attività quella finitura che idealmente si desidera.

Insomma, lo scultore lima, l’ingegnere roda.

Parola pubblicata il 11 Aprile 2015