Ut

Le parole della musica

ùt

Significato Nome della prima sillaba dell’esacordo secondo il sistema guidoniano; fuori dal campo musicale, parola traslata dal latino con il significato di ‘come’ o ‘affinché’

Etimologia prestito dal latino ut, sillaba iniziale del primo emistichio dell’inno a San Giovanni Battista: Ut queant laxis.

  • «Ma non avevi già scritto che l’antico Do si chiamava Ut?»

Ut è una parola latina e non italiana, ma si usa ancora in diversi ambiti, soprattutto cólti: ad esempio, «ut supra» vale al posto di «come sopra» e può figurare in un saggio o in un articolo che riguardi vari campi del sapere.

I francesi invece la usano anche come sostantivo maschile per indicare la moderna nota che ora in Italia si chiama Do. Come termine musicale, Ut nasce infatti con la solmisazione teorizzata dal monaco Guido d’Arezzo: si tratta di un antico metodo di organizzazione dei suoni, concepito con finalità didattiche, che permise di imparare per la prima volta canti sconosciuti, in precedenza affidati solo all’arte della memoria.

Guido si servì di una sequenza scalare formata dalle sei sillabe dedotte dall’Inno a S. Giovanni Ut queant laxis. Come accennato a proposito del solfeggio e della nota La, nella solmisazione le sei sillabe (o esacordo) potevano disporsi in tre diverse posizioni, cominciando dalle moderne note Do, Fa e Sol, ma si chiamavano sempre Ut-Re-Mi-Fa-Sol-La. Quindi, con un esempio pratico, sia Do-Re-Mi, sia Fa-Sol-La, sia Sol-La-Si, si solmisavano sempre Ut-Re-Mi.

Con il tempo, nella maggior parte delle lingue neolatine la sillaba Ut della pratica musicale venne sostituita da Do, come del resto avvenne in Italia. Una tradizione non attestata vorrebbe che Do derivasse dalle lettere iniziali del cognome di Giovanni Battista Doni. Tuttavia, già nel 1983 Alberto Basso riportava che la prima testimonianza letteraria del termine si trova nei Ragionamenti di Pietro Aretino del 1536, molti anni prima che Doni nascesse. In un passo dei Ragionamenti, notoriamente di contenuto altamente licenzioso, i numerosi partecipanti a un ‘convegno amoroso’ a un certo punto si ‘accordano’ come i cantori e tutti insieme sembrano «do la sol fa mi rene…». Dunque, non solo sono citate le sillabe dell’esacordo (do sostituisce ut e rene fa le veci di re), ma tradisce che all’epoca già si diceva Do.

In area anglo-germanica il Do si indica invece con la lettera C, derivata dalla notazione alfabetica medievale attribuita allo pseudo-Odo. Quindi una sonata in Do minore diventa en ut mineur in Francia e in c-Moll in Austria.

Le sillabe della solmisazione hanno fornito lo spunto melodico per musiche composte “super voces musicales” (per la cronaca, in questo caso voces è sinonimo di syllabae), come la celebre Missa Hercules dux Ferrariae di Josquin des Prez che omaggia il nome del duca di Ferrara Ercole I usando proprio le syllabae Re-Ut-Re-Ut-Fa-Mi-Re:

re (Her) ut (cu) re (les) ut (dux) re (Fer) fa (ra) mi (ri) re (e)

La solmisazione si rivelò un sistema talmente efficace che superò perfino la prova del tempo. Nel primo Novecento il compositore Zoltán Kodály ne fece la base per la sua didattica. Grazie a lui i bambini ungheresi impararono a leggere la musica con una certa facilità. Il suo ingegnoso e rivoluzionario metodo, che tra l’altro prevedeva un’intensa pratica della coralità e un sistema semplificato per riconoscere le durate ritmiche dei suoni, prendeva le mosse dall’antica solmisazione. Il metodo Kodály si diffuse anche in Italia grazie alla passione di un bravissimo musicista scomparso prematuramente, Roberto Goitre. Un esempio per capire meglio: analogamente all’antica solmisazione, dove Ut-Re-Mi sono le prime sillabe di qualsiasi esacordo, anche le note La-Si-Do# o Mib-Fa-Sol, nel sistema chiamato da noi ‘del Do mobile’ diventano Do-Re-Mi. Sicuramente di più facile comprensione.

Insomma, da quell’Ut, prima sillaba di un inno liturgico, è nato il Do. Da questo cambiamento, ne abbiamo ricavato qualche vantaggio? Sicuramente. Ma per fortuna i mutamenti che sono occorsi alla storia della musica, come quelli alla storia dell’umanità, non sempre sono stati motivati dal freddo calcolo del do ut des.

Parola pubblicata il 31 Agosto 2025

Le parole della musica - con Antonella Nigro

La vena musicale percorre con forza l'italiano, in un modo non sempre semplice da capire: parole del lessico musicale che pensiamo quotidianamente, o che mostrano una speciale poesia. Una domenica su due, vediamo che cos'è la musica per la lingua nazionale