Sonata

Le parole della musica

so-nà-ta

Significato Composizione strumentale, generalmente in tre o in quattro movimenti, dei quali uno, di solito il primo, è strutturato in ‘forma sonata’; conto salato, imbroglio, bastonata

Etimologia da suonare, ‘produrre un suono’, dal latino sonare ‘suonare, cantare’, da una radice indoeuropea ricostruita come sweno-.

  • «Mamma mia, che sonata che abbiamo preso al ristorante!»

Negli idiomi volgari la parola sonata è presente sin dalle origini; in genere corrisponde al participio passato di suonare, da cui ha avuto origine la forma sostantivata, appunto, sonata.

Il sostantivo nacque con l’intento di creare una distinzione tra la musica vocale, predominante sino al Cinquecento, e quella strumentale, da cui deriveranno i termini cantata e sonata.

L’antesignano principale della sonata è la canzona strumentale, un genere tutto italiano che ‘arrangiava’ strumentalmente (facendo a meno del canto) le chansons d’Oltralpe; poteva essere ‘da camera’ o ‘da chiesa’. Per la verità, all’inizio, canzone e sonata erano termini generici e intercambiabili, tant’è che Tarquinio Merula compose un libro di Canzoni overo sonate concertate per chiesa e camera (1637).

Le sonate italiane del Seicento erano varie e non rispondevano a uno standard unico; piuttosto, potevano somigliare a introduzioni, a fughe, a fantasie o alle danze di una suite. Alla fine del secolo invasero l’Europa, in parte ibridandosi con gli stili locali. Man mano andò scomparendo la distinzione tra sonata da chiesa e sonata da camera. Dalla metà del Settecento si andarono poi definendo i caratteri essenziali della sonata moderna, che inizialmente si sostanziarono nella sonata di Domenico Scarlatti, monotematica (con un unico tema principale) e bipartita.

Inciso. Cos’è un ‘tema’ musicale? È un’idea melodico-armonica, il germe che dà vita a una composizione. È il sol-sol-sol-miiii (bemolle), fa-fa-fa-reeee d’attacco della quinta sinfonia beethoveniana.

Torniamo alla sonata, destinata a diventare la forma sovrana della musica classica. Basti considerare che le principali composizioni strumentali, dalle sonate per pianoforte alle sinfonie, iniziano con l’Allegro di sonata. Allegro è un’indicazione agogica, che riguarda la velocità e non il carattere della composizione. Infatti, prima dell’invenzione del metronomo, il tempo esecutivo poteva essere suggerito soltanto con indicazioni come lento, andante, allegro

Riprendendo il geniale attacco della quinta sinfonia, nonostante l’innegabile drammacità tematica, l’indicazione dell’autore è allegro con brio. Beh, come sempre ci sono delle eccezioni e la scelta dell’allegro iniziale non è una norma inderogabile. Ancora in compagnia di Ludwig, la sonata Al chiaro di luna – dedicata alla sua bellissima allieva diciassettenne, la contessina Giulietta Guicciardi – comincia col famoso adagio sostenuto, invece che con un allegro. Forse è perciò che l’autore stesso l’aveva intitolata «Sonata quasi una fantasia».

Ritratto di 'Giulietta' Guicciardi. Sembra che con la sua avvenenza fece impazzire tutta Vienna e qualcuno ha fantasiosamente proposto una storia d'amore tra maestro e allieva, che però non ha riscontro neille testimonianza storiche
Giulietta Guicciardi in un’eliografia d’epoca

Nel 1803 Beethoven compose una delle sonate più belle e difficili per violino e pianoforte, la Sonata a Kreutzer, resa celebre anche dall’omonimo romanzo di Lev Tolstoj. Beethoven stesso la eseguì per primo, accompagnando al pianoforte il giovane ma già affermato violinista George Bridgetower.

Perciò, la forma-sonata che si affermò con il classicismo viennese di Haydn, Mozart e dello stesso Beethoven, costituì la struttura portante del primo tempo di sonate, trii, quartetti o sinfonie, purché in movimento mosso o moderato. Insomma, la forma-sonata è la più importante delle forme tradizionali della musica, ed è la prima nella quale la dialettica interna alla composizione assume nuova importanza.
La forma-sonata è bitematica, ossia presenta due temi principali ed è composta da tre parti (tripartita). Il bitematismo è l’intuizione geniale che, per la prima volta, permise al compositore di organizzare la propria composizione creando un contrasto tra il primo e il secondo tema, l’uno protagonista e l’altro deuteragonista. Questo è il primo tema del Concerto per pianoforte e orchestra in Do minore, n. 3, di Beethoven, mentre il secondo compare invece qui, (nel video, dalla seconda battuta), introducendo la nuova idea musicale.

Infine, nel quotidiano, la forza squillante della sonata può diventare un conto salato, «che sonata al ristorante!», come anche un imbroglio «con quel contratto mi sono preso una sonata» o perfino una bastonatura «che sonate dà quel pugile!».

Parola pubblicata il 23 Giugno 2024

Le parole della musica - con Antonella Nigro

La vena musicale percorre con forza l'italiano, in un modo non sempre semplice da capire: parole del lessico musicale che pensiamo quotidianamente, o che mostrano una speciale poesia. Una domenica su due, vediamo che cos'è la musica per la lingua nazionale