Zigrinato

zi-gri-nà-to

Significato Reso ruvido con uno speciale lavoro d’incisione

Etimologia da zigrino nome della pelle dentellata degli squali e delle razze - forse dal turco: sagrì cuoio ricavato dalla groppa del cavallo.

È fatto noto che, per permettere una migliore presa sull’elsa, le spade dei samurai avessero un’impugnatura in pelle di squalo. Questa pelle, infatti, è ruvida, ricoperta di piccoli dentelli che le conferiscono caratteristiche simili alla carta vetrata e, alla mano, una grande solidità nella presa. Da questa qualità deriva il nome della zigrinatura, cioè dell’incisione meccanica di una superficie attraverso una tecnica speciale (chiamata godronatura) al fine di renderla ruvida, creando dentelli in rilievo. Verranno così zigrinate manopole o manubri, insomma, oggetti che necessitano di essere afferrati saldamente, o tessuti che hanno bisogno di una grande superficie assorbente o di proprietà leviganti.

Un caso più curioso di zigrinatura è quella delle monete: sappiamo che le monete che usiamo hanno un contorno in rilevo che permette di riconoscerle al solo tatto - una zigrinatura. Ma il motivo per cui è nata in questo contesto non è stato cercare di favorire gli ipovedenti o chi ha tasche profonde nel trovare la giusta moneta con le sole dita: un tempo le monete erano fatte di metalli preziosi, ed era pratica comune la cosiddetta “tosatura” delle monete. Con una lima si grattava il bordo della moneta rubando un po’ di polvere del metallo prezioso - finché, di mano in mano, la moneta veniva talmente ridotta da non essere più spendibile. La pensata delle zecche fu questa: zigrinandone il bordo, incidendovi una fantasia o un motto, se la moneta fosse stata tosata sarebbe stato subito palese - e avrebbe perso il suo valore.

L’uso che si può fare di questa parola è estremamente ampio: tutto ciò che è ruvido può esser detto zigrinato, anche se mi pare piuttosto netto e fertile il connotato d’apparecchio della zigrinatura.

Parola pubblicata il 18 Giugno 2012