Gallina
gal-lì-na
Significato Femmina del pollo domestico, appartenente al genere gallus
Etimologia dal latino gallinam, derivato da gallus, di origine incerta.
Parola pubblicata il 20 Giugno 2022
Parole bestiali - con Lucia e Andrea Masetti
Un lunedì su due, un viaggio nell'arcipelago dei nomi degli animali, in quello che significano per noi, nel modo in cui abitano la nostra vita e la nostra immaginazione.
Sembrano la cosa più banale del mondo, le galline: le incontri dappertutto, nella vita come nella lingua. C’è chi va a letto con le galline (ossia molto presto) e chi possiede galline dalle uova d’oro (cose che gli fruttano molto). Una zampa di gallina può lasciare la sua impronta su un viso (le rughe ai lati degli occhi), un quaderno (una cattiva calligrafia) o un tessuto (il pied-de-poule).
È noto inoltre che “gallina che canta ha fatto l’uovo”, ossia chi si lamenta per primo di qualcosa ne è probabilmente responsabile. E sebbene con l’età si perda in bellezza ed efficienza, è pur vero che “gallina vecchia fa buon brodo”, vale a dire che l’esperienza ha i suoi pregi.
Eppure le galline covano misteri tutt’altro che banali. A ben guardarle – con quegli occhi fissi, la pelle grinzosa, la cresta scarlatta – hanno un che di draghesco. E in effetti, secondo una ricerca delle università di Harvard e della North Carolina, l’antenato dei polli è nientepopodimeno che il Tyrannosaurus rex.
Ha senso quindi che siano loro le custodi di un enigma esistenziale che ci tortura da secoli: viene prima l’uovo o la gallina? L’esempio perfetto di quanto sia difficile distinguere le cause dagli effetti, soprattutto quando ci si interroga sull’origine prima di qualcosa.
Si direbbe, però, che la teoria evolutiva abbia finalmente dato risposta all’indovinello. Immaginiamo di risalire al momento preciso in cui la specie delle galline è cominciata: un gallinaceo innominato trova l’amore e, nel corso del concepimento, avviene l’ultima e decisiva mutazione genetica. Viene così deposto l’uovo da cui nascerà la primissima gallina vera e propria. Ergo, l’uovo viene prima della gallina.
Però, c’è un però. Facciamo un piccolo esperimento: se uno struzzo deponesse un uovo con dentro un colibrì, direste che quello è un uovo di struzzo o di colibrì? Detto in altri termini: un “uovo di gallina” è un uovo che contiene una gallina oppure un uovo deposto da una gallina, che quindi ha la stessa dimensione e composizione di tutte le altre uova di gallina?
Quest’ultima è l’ipotesi abbracciata da alcuni ricercatori dell’Università di Scheffield, scopritori della proteina OV17 che si trova solo e soltanto nelle uova delle galline. Una quasi-gallina probabilmente non sarebbe in grado di produrla; perciò, per avere un’autentica frittata di uova di gallina, ci tocca aspettare che la prima vera gallina deponga a sua volta delle uova. In quest’ottica, quindi, la gallina viene prima dell’uovo.
Ma i misteri non si fermano qui: ricerche recenti hanno rivelato che i polli sono dotati di superpoteri. Anzitutto la materia contenuta nei loro occhi si trova in uno stato anomalo, né solido né liquido né gassoso: l’iperuniformità disordinata. Grazie a questi occhi fantascientifici le galline possiedono una vista molto acuta e possono percepire anche la luce ultravioletta. Non solo: anche una gallina cieca può quantomeno percepire le variazioni di luce grazie a una sorta di terzo occhio, la ghiandola pineale.
Pare inoltre che il loro cervello contenga lo stesso numero di neuroni di un piccolo primate, perciò è in grado di eseguire compiti complessi come riconoscere un volto o calcolare un volume, oltre a sviluppare raffinate capacità comunicative e relazionali. Insomma, accusare qualcuno di avere un “cervello di gallina” è diffamante… per le galline.