Orrido
òr-ri-do
Significato Che suscita orrore, pieno d’orrore; gola rocciosa, cascata
Etimologia dal latino hòrridus, derivato di horrère ‘rizzarsi’ riferito ai peli del corpo.
Parola pubblicata il 19 Aprile 2018
òr-ri-do
Significato Che suscita orrore, pieno d’orrore; gola rocciosa, cascata
Etimologia dal latino hòrridus, derivato di horrère ‘rizzarsi’ riferito ai peli del corpo.
Parola pubblicata il 19 Aprile 2018
Torniamo all’orrore, ameno crinale fra la valle della paura e quella del disgusto.
Questo sentimento variegato di raccapriccio - che accarezza il fondo del terrificante ma arriva fino al brutto, al pessimo - trae il suo signficato dall’immagine ancestrale, sintetica ed eloquente del rizzarsi dei peli: insomma, per significare l’orrendo ricorriamo alla reazione fisica che induce. Fin qui tutto bello, tutto chiaro. Il problema è che questo orrore dà i natali a un mazzo di aggettivi che sono fra loro molto simili e che nell’uso paiono perfetti sinonimi. Il che non può non insospettirci. Insomma, scelte arbitrarie a parte, che differenza c’è fra l’orrendo, l’orribile e l’orrido che stiamo guardando?
Si può tentare una risposta (sottile, niente di incontrovertibile) soppesando i suffissi. ‘Orrendo’ scaturisce da un gerundivo latino, che gli conferisce il colore della necessità. ‘Orribile’ invece sfoggia il suffisso ‘-bile’, che dà un senso di possibilità. L’orrido invece non ha sfumature del genere. Non è ciò che dovrebbe suscitare orrore, implicando una sfumatura di giudizio; non è ciò che può suscitare orrore, declinando un rischio attuale; è semplicemente - e sdrucciolo, e con una brevità ignota all’orrendo, all’orribile e all’orrore stesso - ciò che è pieno d’orrore, ciò che ha l’orrore come sua diretta qualità.
Se diciamo che un vestito è orrido, ci esprimiamo con un’incisività maggiore rispetto al dire che è orrendo; se parliamo di una periferia orrida, esiliamo le affettazioni estetiche che può conoscere l’orribile; e non a caso si parla del gusto dell’orrido, ma non dell’orrendo o dell’orribile. Insomma, si può discutere di quali sono le differenze fra questi aggettivi, ma una cosa è sicura: sono. (E l’orripilante è ancora diverso.)
Inoltre va notato che nell’uso l’orrido si attaglia molto volentieri a luoghi, e in particolare ha preso il significato di gola rocciosa, specie di quelle in cui scroscia una cascata o scorre un torrente. Luoghi che sappiamo terribilmente pericolosi, ma che con l’estetica ripulita dei nostri tempi reputiamo tutt’altro che pieni d’orrore: pensiamo all’Orrido di Botri, o di Bellano. Ci parrebbe forse più appropriato parlare dell’orrido di un vicolo sprofondato fra muri di cemento piuttosto che dell’orrido di una verde balza di montagna.