Agguato

ag-guà-to

Significato Appostamento volto a un attacco improvviso, e l’attacco stesso; insidia, tranello; luogo dell’imboscata

Etimologia dall’antico francese aguait ‘guardia, sorveglianza, imboscata’, dall’ipotetica voce francone wahta ‘guardia’.

Paroline come questa ci permettono di scoprire cose molto interessanti sulle ramificazioni dei concetti che usiamo.

Se il micio mi fa un agguato - teso a saltarmi al polpaccio quando passo - significa che si è appostato e che è pronto a scagliare il suo attacco sorprendente: questo lo sappiamo. Ora, il termine ‘agguato’ è un parente stretto del verbo guatare, anzi qualcuno lo indica come suo derivato, passando per il desueto agguatare: visto che guatare significa ‘guardare a lungo e insistentemente’, si potrebbe pensare che questo particolare modo di tenere fisso lo sguardo dia forma anche all’agguato. Dopotutto è quello che si fa quando ci si apposta, rivolti a un avviso, a un segno dell’arrivo di chi dobbiamo attaccare, senza nemmeno battere le palpebre. Ma il guardare (toh, stessa origine) viene dopo.

Il nocciolo primo dell’agguato (e di tutta questa banda di parole) è l’attesa. Tant’è che risalendo il corso etimologico delle lingue si arriva a una voce di francese antico che ci significa tanto la sorveglianza quanto l’imboscata. Parrebbero due azioni quasi antitetiche, sentiamo il sapore di un’enantiosemia: nella prima si bada di non essere attaccati e di rispondere tempestivamente a un attacco, nella seconda si bada ad attaccare e a farlo all’improvviso e al momento giusto. Ma sia la risposta all’attacco sia l’attacco stesso sono due fini di una stessa azione: l’aspettare pronti. Guarda, in agguato la guardia ci guata.

Ciò detto, quasi non serve riprendere le fila delle possibilità dell’agguato, che oltre ad essere concreto (faccio un agguato al cantante per chiedergli un autografo spalle al muro) può essere figurato (quel barattolo aperto è una tentazione sempre in agguato), e descrivere, oltre all’appostamento, l’attacco stesso (cado nell’agguato del concorrente). Può anche descrivere il luogo dove tutto ciò si svolge: arrivo nell’agguato così in anticipo che nessuno se ne accorge.

Se qualcuno, dopo tutto questo dire sull’aspettare, se lo chiedesse, sì: vien da qui anche l’inglese ‘to wait’.

Parola pubblicata il 12 Novembre 2018