Costume

co-stù-me

Significato Comportamento usuale, condotta di vita; vestito di una particolare località od epoca

Etimologia dal latino volgare: costumen, forse derivato dalla contrazione di consuetudo consuetudine, a sua volta composto da con e suescere essere abituato.

Purtroppo è una parola perlopiù usata in contesti didattici - dai libri di scuola all’ambito accademico - e quasi esclusivamente nelle variazioni sul tema della stanca formula degli “usi e costumi”. Ma è elegante, e ha tanto da dire.

Non è pigro come l’abitudine: è una consuetudine, sì, ma con ampie e vivaci sfumature identitarie, connotata d’etica, che abbraccia nel suo respiro a tutto tondo la condotta della vita. Il costume è quel complesso di azioni, pensieri, parole - di fare - che diventa fondamento del proprio essere, cifra a un tempo di individualità e collettività.

È così costume - buon costume - non salire sul letto con le scarpe: il solo pensiero ci dà fastidio, forse. Non è abitudine, non è etica, è costume. Ma il costume giapponese a riguardo è di lasciare le scarpe all’ingresso: il solo pensiero di quel che facciamo noi dà loro fastidio, forse, e ci guardano come barbari - oppure invece un viaggio nelle nostre città è per loro occasione di infrangere impunemente un tabù atavico (con immane soddisfazione), così come noi nel viaggio sperimentiamo con voluttà le diversità dei costumi. Come giocando ad essere qualcun altro, come quando al toga party o alla festa medievale ci mettiamo… in costume. Ad ogni modo il costume dice chi siamo, e perciò è importante, curioso e sorprendente domandarsi: quali sono i miei costumi?

Anche se avere un occhio antropologico su di sé e sulla propria realtà non è facile, anzi pare molto strano. “Il soggetto vive in una società complessa e organizzata, prevalentemente urbanizzata e religiosa, che conosce la ruota, il fuoco, la tecnologia dei metalli e l’elettricità (importante l’applicazione informatica). Dà grande valore al rito del desco, apparecchia mettendo la forchetta a sinistra e il coltello a destra, non si mette le dita nel naso in pubblico tranne che quando è in auto da solo - in questa situazione è anche più aggressivo, necessari ulteriori studi.”

Parola pubblicata il 20 Ottobre 2011