Fingere

fìn-ge-re (io fìn-go)

Significato Immaginare; simulare

Etimologia dal latino fingere plasmare, ornare, inventare, contraffare.

Nell’uso che se ne fa di questi tempi, questa parola è decisamente dimagrita, ritrovandosi ad essere impiegata perlopiù con il significato di simulare qualcosa per farlo credere ad altri. Ad esempio, quando mi viene data una notizia che non dovrei conoscere ma che è già giunta al mio orecchio, fingo sorpresa. Ma il fingere è molto più di questo.

In latino questa parola nasce col significato di plasmare, dare forma. Era l’atto con cui si modellava la creta, e ben presto ampliò il proprio significato sia al rappresentare quanto all’abbellire. Ora, il passo fra la rappresentazione e l’invenzione o l’immaginazione è molto breve - e quello fra l’invenzione e la simulazione, ancora di più. La rosa di significati con cui questo termine è giunto nella nostra lingua era quindi decisamente ampia, ed è stata studiosamente sfruttata in tutta la nostra letteratura.

Si può quindi parlare degli uccelli che fingono il loro nido, mentre il pittore finge un fanciullo che mangia dell’uva e il regista finge ambientazioni strabilianti; il romanziere finge una storia che sembra cucita su di te, ci si possono fingere le reazioni dei colleghi davanti a un annuncio inaspettato, e, tornando all’uso consueto, fingo una malattia contagiosa per disertare la festa.

È una parola potente, versatile. Esercitarla nei sensi di rappresentazione e immaginazione, anche se non sono di moda, le permette di non indebolirsi: una parola che perde la sua storia è un fiore reciso che appassisce; una che ce l’ha ben presente e viva, crescerà ancora a lungo.

Parola pubblicata il 01 Marzo 2015