Primavera

pri-ma-vè-ra

Etimologia dal latino: primo inizio ver primavera, da una radice indoeuropea col senso di ardente, splendente.

L’etimo ci rivela una considerazione solenne: la primavera è inizio. Inizio di splendore, per tutto, per tutti.

Nei cieli freddi spazzati dal vento si fa spazio un caldo sole; la terra grassa al risveglio dal letargo inizia a fremere di margherite e si prepara a sollevare un manto smeraldino; le persone tornano ad uscire, vogliono levarsi i vestiti di dosso, riscoprono l’epidermico piacere del fuggire l’ombra.

Così, anche gli equilibri del cuore tendono ad allungare il giorno dei sentimenti, nuova energia di nascita e creazione fluisce intorno a noi, e dentro - ed è bene non farsela sfuggire, che ci metterà un anno a tornare. Forse è il momento più sacro e tenero dell’immortale ciclo delle stagioni, l’occasione del riscatto e della palingenesi.

Parola pubblicata il 22 Marzo 2011