Sparuto

spa-rù-to

Significato Macilento, smunto, gracile; di numero esiguo, irrilevante

Etimologia forma arcaica del participio passato di sparire.

L’origine di questo aggettivo può disorientare: infatti, propriamente, sarebbe un participio passato arcaico del comune verbo ‘sparire’ - quindi, un omologo di ‘sparito’. Ma i significati di ‘sparuto’ divergono molto da quelli di ‘sparito’, e c’è da capire quale sia il sentiero di senso da percorrere.

Il primo significato con cui ‘sparuto’ è emerso nella nostra lingua, nel Trecento, è quello di macilento, smunto, piccolo e gracile; iperbolicamente ci possiamo figurare questa condizione di minutezza come a un passo dallo sparire. Dopotutto anche la nonna, notando che abbiamo perso un chilo dei molti in più che abbiamo addosso ci dice “Sei sparito, tieni la terza porzione di lasagna”. Possiamo quindi dire che era sparuto il cagnolino abbandonato che abbiamo adottato, l’influenza durata a lungo ci lascia deboli e sparuti, e domandiamo all’amica che succede, vediamo che ha il viso un po’ sparuto.

Questa ideale tensione verso lo sparire si trova anche - e forse in maniera più evidente - nel secondo significato, tardo settecentesco, che questa parola ha acquisito: lo sparuto diventa ciò che conta un numero esiguo di elementi, fino all’irrilevanza. Il gruppo sparuto di manifestanti cerca di raccontarsi come sollevazione popolare, in pochi minuti del vasto buffet resta solo qualche tartina sparuta risparmiata per cortesia, e l’amico ha in capo una chioma sparuta che si ostina a portare lunga.

Una parola versatile, che trova un’immagine aggraziata per significare il malconcio e il rado.

Parola pubblicata il 14 Febbraio 2018