Arzigogolo
ar-zi-gò-go-lo
Significato Ragionamento contorto; espediente ingegnoso
Etimologia etimo incerto. Forse affine a girigogolo e quindi a ghirigoro, di probabile origine onomatopeica; forse dal greco: archaiologéo discuto di antichità, attraverso un’ipotetica forma latina: archaeologare; forse dal latino: asilus estro, tafano, da cui anche assillo.
Parola pubblicata il 23 Aprile 2014
Non potendo contare su un’etimologia accertata, nell’osservare questa parola si deve tener conto del suo corpo, del suo suono. L’arzigogolo è un giro di parole artificioso, contorto e poco comprensibile - ma non capzioso. Infatti il giudizio che si dà al ragionamento arzigogolato è bonario, magari critico, ma non aspro. È più il risvolto estremo di un tipo di discorso fantasioso ma schietto, piuttosto che una ricerca bizantina. Diciamo che è un sofisma alla mano.
Allo stesso modo, nel significato di espediente acuto, l’arzigogolo ci dipinge una trovata stravagante, frutto di un ingegno bizzarro - ma energica, pulita, e pur non essendo lineare rimane comunque piuttosto lontana dall’idea di una complessità oscura e indolente.
La motivazione arzigogolata di una sentenza tenta di trarre una conclusione necessaria che la legge tarda a definire; lo studente brillante che non conosce la risposta alla domanda la trova con un arzigogolo argomentativo; e il manovale esperto ovvia alla mancanza di mezzi con arzigogoli sempre nuovi.
Una parola bella, versatile, colorita, che è un piacere pronunciare e ascoltare.