Boiardo

bo-iàr-do

Significato Antico titolo nobiliare dei paesi slavi; alto dirigente pubblico

Etimologia giunto attraverso il francese boyard, dal russo bojar, che deriva dallo slavo antico boljaru. Forse nasce dal greco bizantino boliades; secondo alcuni, è connesso al turco bay ricco.

Una parola ricca di storia, la cui radice si perde nella nebbia dei secoli, e che dipinge una figura ancora attuale.

‘Boiardo’, nell’ultimo millennio, è stato il nome di una variegata compagine di nobili slavi, specie latifondisti, che con alterne fortune ebbero incarichi amministrativi e militari nella più gran parte dei regni dell’est Europa. È quindi difficile parlare del boiardo come di una figura singola e coerente: farlo imporrebbe una semplificazione drastica. Ma è esattamente quello che accade nell’economia di questo nome.

Nelle contingenze delle cronache storiche il boiardo indica di volta in volta una figura specifica: i boiardi della Bulgaria del X secolo erano aristocratici; nella Russia del XIV secolo erano alti funzionari; nella Romania del XIX, possidenti terrieri con una forte rappresentanza politica. Ma nell’uso attuale che si fa di questa parola non resta che una suggestione sintetica, in cui è distillato uno scorcio dei caratteri che nei secoli hanno accomunato, con una certa approssimazione, i boiardi.

Quando oggi si parla di ‘boiardo’, l’immagine che si vuole rendere è quella dell’amministratore pubblico ricco e potente, del dirigente posto incontrastatamente al vertice di organismi colossali. Una figura fin troppo consueta: perciò questa parola resta imprescindibile; perché indicare con spregio elegante questi personaggi aberranti, collocandoli al sommo di un immaginario elefantiaco, le segna e le inquadra al loro posto. Un buffo, caotico passato di regni e imperi.

Parola pubblicata il 21 Aprile 2015