Buccinare

Per comprendere questa parola è necessario aver presente che cosa sia una bùccina. In primis la bùccina è la conchiglia ritorta che può essere usata a mo’ di tromba - oggetto meraviglioso e lontano, che nella nostra immaginazione rimane legato a Poseidone e ai tritoni, a popolazioni primitive e felici che vivono sulle sponde del mare, o a Il signore delle mosche. Ma a Roma la bùccina fu anche la rudimentale tromba militare - poco più di un tubo di bronzo ricurvo - con cui veniva scandita la vita dell’accampamento. Ed è da questa seconda figura che traiamo il significato moderno di buccinare.

Buccinare significa divulgare, bandire, al modo in cui il suono della tromba richiama e avvisa. Ha in sé una sfumatura di rumore che, se non scomposto, certo non è aggraziato - e ci dipinge un propalare forzuto, strepitoso, che si rivolge a un pubblico ampio.

A esempio, la madre può buccinare i fatti privati della figlia, con sua grande gioia; il ragazzo può buccinare i suoi successi imprenditoriali, dipingendo con piglio militare la sua conquista del mercato; e in tempi scuri i giornali buccinano guerra.

Una parola poco nota e poco usata, ma di figura forte, e di significato magnificamente sfumato.