Endiadi
en-dì-a-di
Significato Figura retorica che consiste nell’esprimere un concetto tramite due termini coordinati
Etimologia dal latino tardo endiadys, formato sul greco en dià dyoin uno attraverso due.
Parola pubblicata il 15 Dicembre 2014
en-dì-a-di
Significato Figura retorica che consiste nell’esprimere un concetto tramite due termini coordinati
Etimologia dal latino tardo endiadys, formato sul greco en dià dyoin uno attraverso due.
Parola pubblicata il 15 Dicembre 2014
L’endiadi è una figura retorica di grande importanza: la comunicazione di un pensiero, di un concetto, di rado può contare su un’esattezza univoca, e quindi si deve fare forza sulla connessione fra significati. E l’endiadi è la combinazione in coppia di due parole al fine di esprimere un concetto unitario.
L’esempio classico di endiadi, “fuoco e fiamme”, non rende giustizia all’ampiezza e all’essere cardinale di questa figura retorica; dice molto di più su questa figura un altro esempio arcinoto, preso da “A se stesso” di Leopardi: Amaro e noia/ La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo. Quel “amaro e noia” è un’endiadi: due parole-colori vengono coordinate per significare il pensiero del poeta, un pensiero complesso, sfumato.
Si tratta di una figura che pervade i nostri discorsi scritti e parlati in maniera capillare - nella quasi totalità dei casi, spontaneamente. È forte di una potenza espressiva e di una versatilità enormi, e l’ampliamento dei significati, in questa forma, mantiene una conveniente agilità. A esempio, l’endiatri (l’omologa composta da tre termini) non ha la stessa fortuna.
Cogliere figure come queste, oltre a far maturare l’uso che personalmente se ne può fare, non rappresenta un mestiere da botanico che classifica stancamente piantine tutte uguali: significa penetrare tanto la lingua da vederne e controllarne sempre le linee di forza interne, i gangli comunicativi.