Giustificare

gius-ti-fi-cà-re (io gius-tì-fi-co)

Significato Rendere giusto; discolpare, provare la giustezza di un’azione

Etimologia dal latino: iustificare rendere giusto, composto di iustum giusto facere fare, rendere.

Parola molto viva e delicata; il rendere giusto qualcosa ha un che di strano: o qualcosa è giusto o non lo è, e a poco valgono le sofisticazioni per trasformare il nero in bianco. Ma la giustificazione non è tanto grossolana. Infatti è tramite un’integrazione di informazioni che qualcosa viene giustificato - un’aggiunta di dati che mostra una realtà diversa da quella percepita a prima vista. Così il giustificare propone un nuovo vaglio del fatto, richiede un appello, un nuovo giudizio. Così la giustificazione a scuola trasfigura una vaga assenza dalle lezioni in un motivato impedimento a presentarsi in classe; lo scasso della porta del vicino è giustificato dalle grida che si sentono provenire dall’interno; il ritardo potrà essere giustificato da un incidente imprevedibile.

È importante notare però i limiti della giustificazione: non tutto, pur nella piena e umana conoscenza delle sue cause, può essere giustificato. Potrà essere spiegato, potrà essere capito, potrà addirittura essere compreso e compatito, ma non per questo gli potrà essere risparmiato l’esilio da ogni forma di giusto. La violenza in famiglia, le azioni d’odio di gruppi organizzati, l’abuso di potere, lo stupro.

Parola pubblicata il 25 Luglio 2012