Maggiorente

mag-gio-rèn-te

Significato Notabile, persona importante per prestigio, autorità, sapere, posizione, ricchezza

Etimologia derivato di maggiore, dal latino maior, comparativo di magnus ‘grande’.

Visto che sui giornali capita di leggere malapropismi tipo «i due giovani appena maggiorenti», è giusto il caso di chiarire che il maggiorente col maggiorenne non c’entra nulla.

Piuttosto, questa parola ha una caratteristica peculiare: pare sia l’unica, fra quelle che hanno il suffisso -ente, a non essere collegata a un verbo. In effetti, tante parole che hanno questo suffisso le conosciamo direttamente come participi presenti, per quanto riescano anche a prendere un respiro più ampio - e perfino quelle che non riusciamo a collegare a un verbo italiano (adolescente, parente), scaturiscono però da verbi latini. Maggiorente no.

Maggiorente è un derivato di ‘maggiore’, attestato nel XIII secolo, e descrive una gamma piuttosto ampia di persone importanti per prestigio, autorità, posizione sociale, ricchezza, sapere. Insomma, il concetto di maggiorente non taglia un ceto, ma ci presenta il profilo di una ‘persona maggiore’, con tutte le sfaccettuature e le declinazioni che può avere. Sul giornale leggiamo del convegno in cui si radunano i maggiorenti di una specifica disciplina per trovare soluzione a un problema del territorio, l’amico gioviale, non si sa come, conosce tutti i maggiorenti della città e li saluta da compari, i maggiorenti della stessa ala politica sono in perpetuo contrasto.

Quel suffisso, eccezionalmente installato sulla base di un aggettivo, ha degli effetti (chissà quanto voluti dalle prime persone che parlarono di ‘maggiorenti’): dà alla qualità del maggiore una sfumatura come di attività, di presenza. Infatti quelle dei maggiorenti sono figure molto concrete, che pesano su una scena con le loro qualità di spicco - non sono figure lontane, anzi hanno un certo tratto locale. Un termine versatile, non solo nel suo adattarsi a personaggi diversi, ma anche nel registro, visto che è un termine relativamente comune e relativamente letterario - di quella bella eleganza che non si fa notare.

Parola pubblicata il 10 Febbraio 2019