Melologo

me-lò-lo-go

Significato Composizione artistica in cui la recitazione di un testo letterario è accompagnata da musica

Etimologia composto dal greco mélos ‘melodia’ e da logos ‘parola’.

«Il melologo è senz’altro l’esperto titolato in materia di mele, padrone delle profonde dottrine delle renette, delle sottigliezze delle fuji, delle ambiguità delle golden - per il quale nessun pomo ha segreti e intorno a cui è difficilissimo trovare un medico». In realtà no, e non è nemmeno un perito in natiche, però è plausibile sia il primo pensiero che emerge a leggere il termine ‘melologo’, e per inquadrarlo subito correttamente chiariamo che non si trova nella famiglia sapienziale del filologo e del reumatologo, ma in quella artistica del monologo.

Per quanto molti dizionari non si sbilancino (in effetti tanti nemmeno la contemplano), questa parola sembra essere un conio moderno: in italiano è attestata negli anni Venti del Novecento, anche se il francese mélologue pare più vecchio di almeno un secolo, e come genere sembra sia emerso durante il Settecento. Ad ogni modo si tratta di una peculiare composizione artistica che unisce non la musica e il canto, ma la musica e il parlato. Di solito si tratta di un monologo, parafrasato sincronicamente da musica. Secondo alcuni musicologi il testo letterario è più consuetamente in poesia, secondo altri in prosa: ad ogni modo è un genere di composizione che ci è del tutto familiare. Volentieri i registi ricorrono allo stratagemma immediato e d’effetto di una sottolineatura strumentale almeno dei passaggi emotivamente più coinvolgenti della recitazione di un testo.

Per quanto l’oggetto d’arte ci sia noto, però è poco nota la parola che lo descrive, e c’è un perché: spesso è difficile vedere il melologo come un’opera d’arte unica, organica. Pensiamo alla differenza col melodramma: lì musica e dramma sono integrati. Pensiamo anche solo alla semplice canzone, in cui la parola, cantata, si integra nella musica. Invece nel melologo, poiché parlato, i piani - drammatico e musicale, musicale e verbale - rimangono distinti, due discorsi inintegrati, e per quanto il risultato di questo accompagnamento possa risultare suggestivo, lo scarso successo popolare di questo nome testimonia un dato evidente: è difficile pensare il melologo come un oggetto unico. Insomma, usiamo un nome per la maionese, non ne usiamo uno per uova e olio.

Parola pubblicata il 20 Aprile 2019