Panglossismo

pan-glos-sì-smo

Significato Inclinazione a credere di vivere nel migliore dei mondi possibili

Etimologia dal nome di Pangloss, personaggio del “Candido” di Voltaire.

Nel racconto di Voltaire, il dottor Pangloss è il precettore di Candido. Ha una teoria, mutuata dal filosofo tedesco Leibniz, secondo cui viviamo nel migliore dei mondi possibili. Si tratta di una teoria che può essere sostenuta in termini metafisici e teologici (il mondo è stato creato da un dio perfetto et similia), ma in termini pratici è indifendibile: Pangloss è quindi la caricatura dell’irriducibile ottimista, che non perde occasione per notare e far notare come tutto volga al meglio - a dispetto dei più atroci accadimenti e delle sorti più sfortunate.

Per via del successo dell’opera di Voltaire, Pangloss è diventato l’eponimo di questa credenza, nonostante voglia essere una figura di critica, che mette in luce quanto sciocca sia. Una credenza che però non va liquidata come se non valesse niente: quella dell’ottimismo caparbio è una parte dialettica interessante. E anche se alla fine del Candido riesce completamente reinquadrata in paradigma in cui il meglio lo si costruisce con intenzione e fatica, il discorso finale di Pangloss mantiene un’aura di inoppugnabilità, di vibrante piacevolezza - in cui chiunque, nel bel momento rilassato, si può rivedere.

Tanto è vero che se voi non foste stato scacciato a gran calci nel sedere da un bel castello per l’amore di madamigella Cunegonda, se non foste stato sotto l’Inquisizione, se non aveste corso l’America a piedi, se non aveste dato un buon colpo di spada al Barone, se non aveste perso tutti i montoni del bel paese di El Dorado, voi non sareste qui a mangiar cedri canditi e pistacchi.

Parola pubblicata il 18 Dicembre 2014