Tradire

tra-dì-re

Significato Violare, venire meno a un patto

Etimologia dal latino: tradere composto di tra oltre e dare consegnare. Consegnare al nemico.

Sarebbe una parola tanto grave: l’immagine fondamentale che ci sta alla base ci riporta alla mente un’antica epoca in cui il tradire era qualcosa di molto fisico: una consegna al nemico, vuoi del proprio generale rapito nel sonno, di un ponte di importanza capitale che si era chiamati a difendere strenuamente, di una città aprendone nottetempo le porte - Giuda che consegna Cristo.

Il tradimento si è però generalizzato: è un venir meno ad un obbligo, anche se in particolare ci si continua a riferire a quello di fedeltà - o meglio, di fiducia.

In un momento storico in cui l’impegno solenne si è ridimensionato, questo tipo di obbligo è da soppesare attentamente: chi può imporre un tale vincolo? Forse sarebbe addirittura da ridurre all’intima responsabilità, davanti a sé stessi. Il tradimento può essere ripulito da tutte le sue accezioni più vanesie, relegandolo agli ultimi, estremi casi in cui qualcuno davvero viene meno alla sua responsabilità, così negando all’altro la protezione cui si affidava: forse è più simile al traditore chi si gioca i risparmi al casinò, piuttosto che chi intrattiene relazioni sessuali fuori dalla coppia - con buona pace dell’uso comune.

Poi la lingua ha molto giocato con questa parola: sono vive le espressioni del tradire come svelare (uno sguardo tradisce il desiderio) o del tradire come perdere colpi (la memoria mi tradisce). Ma anche qui ne resta cifra fondamentale il fare fallace affidamento, che ti consegna al buio e all’incertezza.

Parola pubblicata il 01 Agosto 2012