Travet
tra-vèt
Significato Impiegato modesto e diligente, mal pagato e sacrificato sul posto di lavoro
Etimologia dal nome di Ignazio Travet, protagonista della commedia piemontese “Le miserie d’Monsù Travet” del 1863, scritta da Vittorio Bersezio.
Parola pubblicata il 25 Luglio 2013
Non è una parola che capita spesso di vedere o udire, ma la figura da cui nasce, l’impiegato Ignazio Travet, ai suoi tempi ha avuto un gran mordente sull’immaginario collettivo - e di quando in quando viene ancora usata da saggisti o giornalisti particolarmente colti.
Il signor Travèt (cioè “travetto”, piccola trave) nella commedia di Bersezio è un impiegato pubblico che sul posto di lavoro subisce le vessazioni di un capoufficio che lo odia, vive la continua frustrazione di vedere cani e porci venir promossi prima di lui e svolge compiti monotoni e ripetitivi. Ciononostante nelle proprie mansioni è diligente, puntuale, e affronta il dovere con vero spirito di sacrificio; per di più nemmeno a casa le cose vanno meglio, per il signor Travèt, visto che anche lì subisce maltrattamenti da parte di moglie, figli e domestica.
Così il travet diventa per antonomasia il piccolo burocrate dedito tanto al proprio lavoro quanto all’ingoiare rospi con modestia. Una figura che anche a centocinquant’anni di distanza dalla prima de “Le miserie d’Monsù Travet” non è certo sparita. Una parola bella e incisiva che veramente può impreziosire un discorso.