Imperversare

im-per-ver-sà-re (io im-per-vèr-so)

Significato Accanirsi con violenza; di fenomeni naturali dannosi, infuriare in maniera violenta; di mode o tendenze, diffondersi in maniera ampia e rapida

Etimologia composto parasintetico di perverso, con prefisso in- illativo, cioè che indica un movimento verso l’interno.

Questo verbo è usato più comunemente in riferimento all’azione violenta di fenomeni naturali dannosi: imperversa la bufera. Ci sembra normale, ma questo implica, sottotraccia, una sconnessione di significato molto interessante rispetto al nocciolo originale intorno a cui l’imperversare si è formato. Infatti ci porta a trovare un profilo morale in qualcosa che è totalmente amorale, come un evento meteorologico.

Non ci stupisce pensare che l’imperversare debba significare, inizialmente, il diventare perverso. Nel perverso e nel pervertire il prefisso per- gioca un ruolo affascinante, esprimendo una deviazione: questo versatilissimo prefisso, nella sua normale miriade di sfumature che è davvero difficile dominare in un solo sguardo, ci racconta un passaggio attraverso, una continuità insistente, un compimento, ma anche un ‘di là’. È da qui che nasce il ‘per-’ deviante, che troviamo nel perdere, nel perire (secondo alcuni anche nel perentorio). E se il ‘divertire’ racconta un vertere, un volgere sfarfallante, il ‘pervertire’ descrive un volgere moralmente storto, che traligna.

Finché l’imperversare, come da primo significato, è un accanirsi in maniera violenta, un infierire, un infuriare, l’istantanea della parola che lo fotografa come il momento in cui l’azione entra nel campo della perversione è perfetta, cristallina. Un momento di rabbia capita lecitamente a tutti, e magari lanciamo anche una ciabatta, ma c’è un confine oltre al quale si precipita nell’incrudelire. Così imperversa il capo collerico davanti all’errore avvilendo nell’umiliazione, e il cattivo padrone imperversa contro il suo cane al minimo sgarro per puro sfogo, e ovviamente i bambini scatenati imperversano in salotto contro i soprammobili.

Non che la nostra cultura sia aliena dalla personificazione delle forza naturali, Zefiro e Borea che soffiando sospingono a riva la Venere del Botticelli li abbiamo in mente (o si trovano subito su Google). Però qui il passaggio è forte: il momento in cui una certa normale, accettabile, calorosa energia diventa esagerata e spietata si riflette nell’imperversare cucito sui fenomeni naturali. Spiegazione facile che però non leva il sapore strano a questo imperversare che tecnicamente bacchetta la grandine per mancanza di autocontrollo.

Peraltro negli anni ‘50 l’imperversare è stato ulteriormente esteso a significare il diffondersi esteso e rapido di mode e tendenze. E questa estensione ci porta sul crinale difficilissimo che separa lo scherzoso dal retrivo: si ritiene quella moda perversa o ci si gioca sopra? Pare che l’estensione sia stata dettata da uno spirito scherzoso, però insomma, chi buba dicendo che imperversa la moda dell’internet di solito non scherza. Ma se diciamo che imperversano i pantaloni coi risvoltini e i pantaloni col cavallo basso, oltre ad essere in ritardo di un annetto siamo probabilmente sorridenti.

Parola pubblicata il 22 Luglio 2019