Etimologia dal latino: ineluctabilis composto di in negazione ed eluctari vincere lottando, a sua volta formato da ex uscire e lucta lotta. Una lotta da cui non si esce.
L’ineluttabile ha un colore gravissimo e solenne. E’ qualcosa a cui non si può sfuggire e che, pure affrontandolo, non si può vincere. Si tratta meno aulicamente di un vicolo cieco, di un cul de sac in cui ci si ritrova e ormai è troppo tardi per fare alcunché - e che a quel punto, per comodità, si chiama destino.
Ma spesso la percezione negativa dell’ineluttabile è illusoria, cattivo frutto dell’attaccamento e della difficoltà di accettazione: ad esempio, l’ineluttabilità della morte non è certo un male.
Ad ogni modo, forse proprio nella connotazione positiva questa parola può liberarsi da caratteri goticheggianti, biblicheggianti, ampollosi e severi: l’ineluttabile amore di una madre per il figlio, l’ineluttabile positività dell’ottimista, l’ineluttabile abbraccio della primavera.
L’ineluttabile ha un colore gravissimo e solenne. E’ qualcosa a cui non si può sfuggire e che, pure affrontandolo, non si può vincere. Si tratta meno aulicamente di un vicolo cieco, di un cul de sac in cui ci si ritrova e ormai è troppo tardi per fare alcunché - e che a quel punto, per comodità, si chiama destino.
Ma spesso la percezione negativa dell’ineluttabile è illusoria, cattivo frutto dell’attaccamento e della difficoltà di accettazione: ad esempio, l’ineluttabilità della morte non è certo un male.
Ad ogni modo, forse proprio nella connotazione positiva questa parola può liberarsi da caratteri goticheggianti, biblicheggianti, ampollosi e severi: l’ineluttabile amore di una madre per il figlio, l’ineluttabile positività dell’ottimista, l’ineluttabile abbraccio della primavera.