Agape

à-ga-pe

Significato Amore; banchetto fra amici

Etimologia dal greco agàpe ‘amore’.

Il greco antico conosceva diversi tipi di amore, e i loro nomi hanno avuto diverse fortune.

Celeberrimo e giunto a noi senza invecchiare di un giorno è l’eros, che più consuetamente definiva e definisce l’amore carnale; ancora vivo specie quale secondo elemento di una miriade di parole composte è la philìa, l’amore amicale, fraterno, fra pari, l’affinità; l’amore familiare, in particolare fra genitori e figli, aveva il nome di storge. Questi sono concetti semplici, distinti e di pronta comprensione; invece l’agape si rivela più complessa e sfuggente - ma non per questo di minor peso e portata.

Fin dagli usi precristiani ha descritto un sentimento d’amore trascendente, come è quello che può manifestarsi fra sposi, o nel rispetto per i morti, o in un’attività che ci sta a cuore; un amore disinteressato, lontano da ogni egoismo, che però si distanzia in maniera netta dall’affetto solo con l’uso che ne fu fatto in epoca cristiana.

Accostata alla carità, l’agape diventa l’amore di Dio per l’uomo e dell’uomo per Dio, e l’amore fra persone illuminato da questa reciprocità. Inoltre diventa anche il convito, il banchetto intimo con cui i primi Cristiani celebravano l’eucarestia e rinsaldavano la loro fratellanza trascendente. Spiccano la versatilità e l’importanza primaria di questo concetto nel discorso religioso, che nella sterminata letteratura del campo emerge con una quantità impressionante di sfaccettature - nel suo rapporto con l’eros, come paradigma di relazione fra gli esseri umani, come superamento dell’egoismo, come dono che cala da un alto divino, come contatto intimo e trascendente con questo.

Resta da notare che l’immagine dell’agape nel senso di convito eucaristico ha avuto tanto smalto da emanciparsi dal contesto religioso, arrivando a descrivere il banchetto tout-court e finanche la scorpacciata: alla fine del seminario ci si riunisce in un’agape festosa, e dopo l’agape domenicale non mangio per due giorni.

Parola pubblicata il 20 Giugno 2016