Apoftegma

a-pof-tèg-ma

Significato Detto memorabile

Etimologia dal greco apóphtegma, da apophthéngomai ‘enuncio, dichiaro apertamente’, da phthéngomai ‘parlo’.

Questa parola difficile ci permette di ritagliare e distinguere con chiarezza un genere di detti memorabili che tutti conosciamo e apprezziamo.

Innanzitutto, l’apoftegma ha dei tratti in comune con l’aneddoto - cioè il breve, particolare racconto che riguarda un personaggio celebre o un evento, rilevante più per il suo significato morale o per il suo valore estetico che per quello di cronaca. D’altro canto è incisivo, e come l’aforisma assomiglia a una chiave di volta con cui un certo concetto viene definito. Talvolta assomiglia al proverbio, anche se non ha le medesime pretese d’universalità e ha un autore preciso; spesso è una vera e propria sentenza, pronunciata in risposta a domande o come alta affermazione.

Per capire quanto ci siano consueti gli apoftegmi, vale fare qualche esempio. Celeberrimi furono e ancora sono gli Apoftegmi spartani di Plutarco: è un apoftegma quello della madre spartana che porge lo scudo al figlio dicendogli «Figlio mio, torna o con questo o sopra di questo» (intendendo “torna dalla guerra con onore od onorevolmente muori”). Parimenti famosi sono quelli dei Padri del deserto, monaci che nel IV secolo si ritirarono quali anacoreti nei deserti egiziani, e che usavano sigillare con apoftegmi gli approdi delle loro meditazioni - apoftegmi poi compresi in raccolte come il Vitae Patrum: «L’abate Pastor diceva: “quali che siano le tue pene, la vittoria su di esse sta nel silenzio”».

Definiamo così meglio che cosa sia l’apoftegma: la frase memorabile pronunciata in una precisa situazione da qualcuno di noto. E capiamo come molte di quelle che frettolosamente chiamiamo ‘citazioni’, invece apoftegmi le potremmo chiamare.

Parola pubblicata il 15 Aprile 2017