Assiologico

as-sio-lò-gi-co

Significato Che si riferisce a una scala di valori o a un giudizio di valore

Etimologia derivato di assiologia, che è dal francese axiologie, composto del greco àxios ‘degno’ e -logie omologo del nostro ‘-logia’, elemento che significa ‘studio, discorso’.

È una parola altissima, che può disorientare e mettere in soggezione. Ma è anche segno di un parlare (e di un pensare) forbito e dotto, e visto che ciò che descrive considera aspetti sì profondi ma anche quotidiani della vita, merita tenerla già sellata.

Si dice assiologico ciò che concerne l’assiologia (diamoci un momento per riprenderci dalla sorpresa). Ora, quando si parla di assiologia si parla della dottrina del valore: l’ambito è eminentemente filosofico, ed è il campo in cui si discute di ciò che è o ha valore - in senso piuttosto lato. Infatti anche se di solito quando si parla di scale di valori e di giudizi di valore si parla di etica e di estetica (questa azione è retta o iniqua, prima gli altri o prima noi stessi, quest’opera è rivoluzionaria o inconsistente), si può richiamare l’assiologia anche in economia, in logica, in diritto e via dicendo. In altri termini, per dare una definizione più stilizzata e operativa, diciamo assiologico ciò che concerne il valore.

Le nuove generazioni vengono ogni volta criticate per la loro vacuità assiologica, alla decisione politica è sottesa una precisa opzione assiologica, il nuovo lavoro ci fa nascere in cuore alcune perplessità assiologiche. Capiamo che non è una parola poi così difficile da usare, essendo i discorsi sul valore tutt’altro che alieni e inconsueti. E la sua luce non è solo quella di una maggiore ricercatezza: dà l’immediata impressione di una riflessione strutturata.

(Un’ultima curiosità: il francese axiologie è una formazione moderna. Risale solo al 1902.)

Parola pubblicata il 26 Settembre 2017