Bravo

brà-vo

Significato Abile; buono; coraggioso; sgherro

Etimologia dallo spagnolo: bravo, forse a sua volta dal latino: pravus storto, malvagio, o da barbarus selvaggio, indomito.

Vedendo l’etimologia paradossale di una parola tanto certa e comune qualcosa proprio non torna. Il bravo è l’esatto contrario del selvaggio e del malvagio. Un bravo bambino, una brava persona… hanno qualità di posatezza ed onestà!

Non dobbiamo però scordare il cuore levantino in cui questa mediterranea parola ha ribollito per secoli, acuto nello scovare qualità positive nella canaglia.

Lo storto, fuori regola, è anche eccezionale, e così il selvaggio è indomito, valoroso, e non conosce paura. È vero, restano ancora in piedi i connotati più torbidi delle bravate, delle notti brave, dei bravi di Don Rodrigo, ma sono marginali: la radice di questa parola è esplosa nel mondo in un cristallino odore di apprezzamento, stima, nel vigore dell’abilità volta al bene. Così possiamo pensare al coraggioso inglese, il “brave”, e pensiamo all’universale “bravó” che rimbomba acclamante nei teatri più eleganti di tutto il globo.

Da noi è una parola normale, fondamentale - in virtù della sua storia, forse quasi identitaria, per la nostra cultura. Da piccoli facciamo i bravi a modo nostro e poi diventiamo bravi nel nostro lavoro, tornando a casa ci gustiamo una brava cena - splendido rafforzativo - e portiamo fuori il cane, dicendogli bravo quando ringhia alla vicina bisbetica. Il bravo resta ciò che spicca senza frastuoni, armoniosamente, al suo posto, in un modo anche originale, ormai ripulito dalle passate depravazioni - di cui è però rimasto lo smalto allegro e capace.

Parola pubblicata il 02 Agosto 2012