Displuvio

di-splù-vio

Significato Spartiacque; angolo formato dalle falde di un tetto, che divide lo scolo della pioggia

Etimologia da compluvio, con sostituzione del prefisso con- con dis-. Questo è dal latino compluvium, derivato di complùere, composto di con- e plùere ‘piovere’.

Scegliere la parola giusta è spesso uno sforzo di grazia: vediamo che straordinaria risorsa sia ‘displuvio’.

L’immagine di base di questa parola è quella di uno spigolo che divide lo spiovere dell’acqua - al di là o al di qua di esso. Il termine nasce come contraltare del compluvio architettonico, elemento ricorrente della domus romana: un’apertura nel tetto dell’atrio capace di convogliare la pioggia nell’impluvio. Se il compluvio stringe e raccoglie l’acqua, il displuvio - angolo formato dalle falde del tetto - la deflette e separa: e lo fa sia quando è il colmo di un tetto sia quando è uno spartiacque geografico - ed è qui che volevo arrivare, perché è nel suo uso figurato che questa parola si rivela particolarmente utile.

Infatti nei nostri discorsi dominiamo facilmente l’immagine ideale dello spartiacque, che però, se chiamato con questo nome, rischia d’essere eccessivo. Più del displuvio, lo spartiacque evoca crinali grandiosi che segnano i confini di bacini idrografici. Talvolta, alla maestà della geografia e alla durezza dello spartiacque è da preferire l’umiltà elegante del tetto domestico e del displuvio. Si può parlare di come un evento sia stato un displuvio nella nostra relazione con qualcuno; si può parlare del displuvio che una scoperta è stata per una certa scienza; della lettura di una raccolta di versi che per noi è stato un displuvio nel nostro rapporto con la poesia.

Una parola fine e discreta, da tenere ben presente.

Parola pubblicata il 21 Aprile 2017