Imbarazzo

im-ba-raz-zà-re

Significato Ostacolo, impaccio, ingombro; disagio; perplessità

Etimologia dallo spagnolo embarazo, derivato di embarazar, che è prestito dal portoghese embaraçar ‘allacciare, impacciare’, dalbaraço ‘laccio’, di probabile origine preromana.

Di parole che ci parlano di un essere legati con lacci ne abbiamo in quantità. Ma di rado arrivano a significati così sottili e graziosi.

Ora, l’imbarazzo va subito inquadrato per quello che è: un ostacolo, un ingombro, un impaccio - etimologicamente, giusto una legatura di laccio che impedisce i movimenti. Se ci sembra un significato un po’ strano rispetto all’uso comune di ‘imbarazzo’, pensiamo però allo ‘sbarazzarsi’, che conosciamo benissimo ed è giusto un liberarsi: in effetti dirò più probabilmente «Mi voglio sbarazzare del tavolo» piuttosto che «Mi voglio liberare dall’imbarazzo del tavolo», ma il senso è quello e l’imbarazzo-ingombro non sorprende.

L’imbarazzo-sentimento - il cuore pulsante della faccenda - si divide in due rami (che si toccano, ma sono componenti differenti): il disagio e l’incertezza. Il disagio dell’imbarazzo è verecondo, timido, pudico, perfino segno di soggezione: non ha forse l’intensità della vergogna ed è invece più vicino al disagio del goffo, di chi si trovi in una situazione d’impaccio (sempre lì si torna). L’imbarazzo di un lungo silenzio ci porta a parlare del tempo e della carta bella del menu, la battuta fuori luogo genera un imbarazzo palpabile nella compagnia, la domanda indiscreta mette in grave imbarazzo. L’incertezza dell’imbarazzo è invece perplessa: non ci spostiamo dalla zona goffa. Non si tratta di un vero disagio, è semplicemente un dubbio che perplime: chiamo il cameriere per fami togliere dall’imbarazzo fra torta di carciofi e risotto agli asparagi, davanti a due inviti che mi arrivano contemporaneamente sono nell’imbarazzo di non sapere quale accettare (mi sa che mi do malato), nell’imbarazzo di non sapere come rispondere seriamente a una domanda la butto sul ridere, e ovviamente venghi signora che c’è l’imbarazzo della scelta.

Ma la valle del disagio e quella dell’incertezza hanno un bel crinale in comune.

Parola pubblicata il 21 Giugno 2018